San Martino, quell’inconsueto episodio di Resistenza

Si dice: "Valcuvia come avanguardia della Resistenza". La Battaglia del San Martino, combattuta nell’autunno del 1943 viene da decenni riconosciuta come uno dei primi episodi della lotta di Liberazione. Un fatto storico tuttavia inconsueto, a detta dello storico Franco Giannantoni, se non altro nello schema tattico in cui vennero consumati non già i combattimenti, ma il seguito degli stessi; episodio per fortuna non segnato dalla ripetizione di ciò che avvenne in Valcuvia negli episodi successivi, coi combattenti partigiani impegnati in toccate e fughe sul piano militare, non, quindi, con battaglie di "posizione" come fu quella combattuta nell’Alto Varesotto.
Uno studio realizzato "Fuori dalla logica patriottarda e reducistica" – ha spiegato Giannantoni in un’intervista video realizzata dalla Comunità Montana Valli del Verbano – lo storico illustra il risultato del suo rilievo storiografico sulla Battaglia.
"Fu un gruppo eroico ma militarmente sprovveduto: venne per esempio ignorato l’invito del CLN proveniente anche dai combattenti dell’Ossola di scendere dalle montagne: il gesto del Tenente Colonnello Carlo Croce venne pagato in termini estremi"
"Per fortuna – spiega Giannantoni – questa esperienza fu intraducibile nella Resistenza che verrà: mordi e fuggi, ma non più lotta quasi di posizione, per poi scendere dopo mesi e farsi massacrare". L’intervista è stata realizzata nel corso della sessantanovesima celebrazione della storica battaglia tra partigiani e nazisti, caratterizzata dall’apertura del centro documentale Linea Cadorna "Frontiera Nord" "Casa della memoria e del futuro".