Riordino delle società partecipate, i nodi da sciogliere
Il sindaco chiede a Giampiero Reguzzoni di spacchettare le società della galassia Agesp e guarda a Legnano e Gallarate per la gestione della raccolta dei rifiuti. L'assessore all'urbanistica, candidato alle regionali, cede il Pgt a Farioli
Riorganizzazione delle società partecipate, sostanzialmente la galassia Agesp. Tra accelerazioni e retromarce, fino ad ora, l‘unico cambiamento tangibile a Busto Arsizio è il passaggio della gestione del gas che è passato a Prealpi gas. Ma il sindaco Gigi Farioli, nonostante i non pochi problemi, prova a dare una spinta e chiede all’assessore all’urbanistica di occuparsi della gestione del riordino di tutte le società collegate ad Agesp. Reguzzoni, impegnato anche nella campagna elettorale e probabile consigliere regionale della prossima legislatura lombarda, si è preso del tempo per decidere e consulterà la base leghista cittadina. Il compito non è dei più facili, dato che a capo delle partecipate c’è un’altra Reguzzoni, Paola che da più parti si vocifera prossimo assessore se Giampiero lascerà la giunta. Tutto si giocherebbe in casa Lega Nord, dunque, mentre il sindaco ha avocato a sè tutte le deleghe che riguardano il Piano di Governo del Territorio «anche per evitare strumentalizzazioni visto l’impegno elettorale».
Sullo sfondo ci sono nodi seri da sciogliere, come la gestione degli impianti sportivi che attualmente sono in mano ad Agesp: la ricerca di un privato che prenda sulle spalle la piscina Manara con il suo fardello di costi (ben superiori agli introiti), il PalaYamamay, i campi da tennis e lo stadio dell’atletica. Anche le farmacie sono sul tavolo tra la tentazione di darle ai privati e quella di mantenere in house. Altro tema che andrà affrontato è quello dell’igiene urbana e, in particolare, la raccolta dei rifiuti. Su questo punto Farioli sta sondando la via della gestione condivisa con un’azienda unica tra Busto, Legnano e Gallarate. Già nel 2007 il sindaco di Busto la propose non trovando, però, l’accordo con i colleghi del territorio ma questa volta – ne è certo – si troverà la quadra. Il settore, infatti, rischia di finire in gestione ai privati ma l’idea sarebbe quella di realizzare una società tra tutti i comuni che conferiscono all’inceneritore Accam di Borsano per mantenere il controllo sull’intero ciclo dei rifiuti dal ritiro allo smaltimento.
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