Se il pediatra diventa a pagamento

Dal primo gennaio, i pediatri non effettueranno più gratuitamente alcuni esami come il tampone faringero. Si tratta di risparmi ma non solo, come spiega il direttore dell'Asl Daverio

Tampone faringeo, stick delle urine, controllo di vista e udito o test allergologico solo a pagamento. Il primo gennaio, la Regione Lombardia ha tagliato 1 milione di euro destinato a rimborsare test ed esami che i medici effettuavano gratuitamente ai bambini nei propri studi. Una rete di cura e assistenza tarata sul territorio anche per alleviare la pressione sulle strutture pubbliche.

Dal 2013, quella rete rimane senza finanziamenti. I sindacati dei medici pediatri hanno lanciato l’allarme: tagliati i fondi per servizi di diagnostica e attività di screening, come gli esami dell’udito e della vista dei bambini. Il timore è che ne risentano soprattutto i bimbi più piccoli, da 0 a 5 anni: il taglio, infatti, rappresenta circa il  20% delle risorse aggiuntive erogate alle Asl per attività di diagnostica, controlli, prevenzione dell’handicap.  Chi vorrà, dunque, potrà chiedere al proprio pediatra ma a pagamento: un tampone faringeo, per esempio, costa 15 euro,l’alternativa è il laboratorio pubblico. 

Invita a non ingigantire il problema il direttore generale dell’Asl Giovanni Daverio: « Innanzitutto la riduzione è di quasi 800.000 euro. Inoltre la decisione è stata presa dal tavolo di concertazione che ha visto i tecnici dell’Asl confrontarsi con le sigle sindacali dei pediatri. Ci sono delle prestazioni che non sono state toccate a livello nazionale come i controlli per l’ambliopia, altre che abbiamo deciso di mantenere, altre, invece, non saranno più rimborsate anche perchè avevano un problema di appropriatezza. Alcuni medici, per esempio, effettuavano moltissimi tamponi faringei a fronte di colleghi che li usavano raramente. C’è stato anche un taglio pesante per i contributi extra legati alla fascia 0 – 6 anni, che sono pazienti indubbiamente più complessi: da 560.000 euro di budget siamo passati a 420.000 ma non c’è stata alcuna ripercussione per il servizio perchè abbiamo trovato l’accordo passando da 12 euro in più a bimbo a 9 euro. Ci siamo, comunque, dati qualche mese per monitorare la situazione e capire se si può migliorare l’appropriatezza. Poi, chi vorrà continuare ad offrire questi esami ai propri pazienti potrà farlo».

Per la pediatria la Lombardia spende una cifra superiore ai 160 milioni di euro. Un milione e 145mila bambini è invece il totale degli assistiti. 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 24 Gennaio 2013
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