Arriva anche in Italia Spotify, per ascoltare musica gratis

Sarà lanciato durante i giorni di Sanremo il nuovo servizio che nel mondo ha già venti milioni di utenti e che sfrutta la tecnologia streaming per Pc, Tablet e Smartphone

Arriva anche in Italia Spotify, il servizio di streaming gratuito per l’ascolto della musica. Il lancio avverrà in questa settimana, con un accordo particolare che l’azienda ha fatto con le case discografiche e gli artisti in occasione della kermesse italiana. Spotify Italia è diretto da Veronica Di Quattro che è determinata a farne un successo anche nella penisola, dopo aver raccolto oltre 20 milioni di utenti in gran parte del mondo.
Ma come funziona Spotify? Ci sono diverse modalità per l’ascolto della musica: una gratuita e due a pagamento che permettono l’ascolto anche su tablet e smartphone. Quella gratuita è sostenuta da degli "inserti" pubblicitari ed è quella che va per la maggiore (circa 3 minuti di annunci ogni ora di ascolto). Milioni i brani già a disposizione e la Di Quattro è convinta, come ha dichiarato in un’intervista rilasciata a Repubblica, che si possa far capire bene questo strumento anche in Italia. 

Da Repubblica.it
Veronica Di Quattro: "Offriamo un modo immediato e superintuitivo di avere accesso alla musica, ma anche un modo di scoprire nuovi generi e nuova musica. Poi c’è, ed è fondamentale, l’integrazione con i social network, altro punto di forza, ci permette di conoscere la musica che i nostri amici ascoltano e condividere la nostra. E tra l’altro una delle ultime novità e che lanceremo in Italia da marzo, è la funzione ‘follow’ dove non solo si ha la possibilità di vedere il profilo di un artista, la sua discografia, ma anche di poter seguire artisti e celebrities e vedere la musica che ascoltano davvero nella loro vita quotidiana, stabilendo un livello diverso di rapporto con loro".
Da La Stampa
 Lanciato in Svezia nel 2008, Spotify è un servizio di ascolto musicale “in streaming” attraverso Internet. Questo significa che le canzoni non vengono scaricate e conservate nell’hard disk come accade nei negozi di download tipo iTunes (o nei servizi di filesharing come eMule e BitTorrent), ma si ascoltano senza salvarle, un po’ come alla radio o con i video su YouTube. A differenza della radio, però, il servizio è on demand: l’utente non riceve passivamente un flusso di brani, ma può scegliere cosa ascoltare. Da un punto di vista concettuale, si passa dal possesso della musica al suo accesso, dalla vendita di un contenuto all’abbonamento a un servizio.  


Redazione VareseNews
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Pubblicato il 12 Febbraio 2013
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