Giovanni Martina lancia una sfida alla Lega

Manca una settimana al voto. La Lega freme e insiste con l’inganno nei confronti degli elettori lombardi. Il cavallo di battaglia è ancora e sempre lo stesso: il 75% delle tasse pagate dai Lombardi devono rimanere in Lombardia. Questa secondo la Lega è la risposta a tante necessità. Dice Maroni: “Eliminazione dell’Irap (8 miliardi di euro), abolizione dell’Imu, abolizione dei ticket sanitari e farmaceutici”. Ma perchè non anche la eliminazione della addizionale Irpef regionale per i redditi da lavoro e pensionati? Ma forse il Maroni se l’è dimenticata.

Maroni e la Lega fingono di non sapere che:

• in materia fiscale decide il Parlamento e non la Lombardia.
• la Lombardia già oggi riceve più del 75% delle tasse versate allo Stato (dati della Banca d’Italia media 2004-2006). L’ammontare pro-capite delle entrate per ogni cittadino lombardo è pari a 14.579 euro all’anno. Lo Stato ristorna alla Regione Lombardia per le spese primarie 9.977 euro (prestazioni sociali, spese correnti, investimenti in beni e servizi a beneficio di cittadini e imprese) pari al 68%. A questo va aggiunto l’interesse sul debito pubblico che grava su tutti gli italiani e che, ripartito pro-capite si ottiene un ammontare di circa 1.500 euro per residente in Lombardia. Quindi ciò che spende la Pubblica Amministrazione per i residenti in Lombardia è il 78% (9.977 + 1.500 =14.479 euro pro-capite).
• Anche ammesso che il Maroni voglia insistere a chiedere un trasferimento, al netto degli interessi sul debito, pari al 75%, omette di dire che quei soldi in più non andrebbero a cittadini e imprese bensì a finanziare (e neanche per intero) tutti i beni e i servizi oggi a carico dello Stato e degli Enti Pubblici (Inps in primis). E comunque dovrebbe assumersi una quota del debito e pagarne gli interessi.

Allora manca una settimana al voto: piacerebbe a me e sarebbe utile agli elettori che il Maroni o qualsiasi altro illustre candidato leghista fornisse spiegazioni al riguardo.