Rubavano assegni Inail, scoperta la truffa
Sei persone arrestate dai carabinieri, altre sette indagate: il gruppo si muoveva tra la Campania, il Milanese e la provincia di Brescia. Una truffa simile a quella scoperta dalla Finanza nei giorni scorsi a Cassano
Un’associazione per delinquere dedita alle truffe tramite contraffazione di assegni rubati è stata smantellata dai carabinieri della Compagnia di Rho: l’organizzazione – sei gli arrestati, altre sette persone indagate – aveva un giro d’affari illegali stimato attorno a 50.000 euro mensili
Le indagini sono scaturite da una serie di denunce presentate da direttori di istituti di credito nel territorio di Pero e limitrofi e dai beneficiari di assegni per rimborsi dell’Inail, spediti a mezzo posta ordinaria da Bologna in favore di persone residenti in Campania. Gli assegni non giungevano mai al reale beneficiario, ma, nel corso della spedizione, venivano sottratti dal gruppo. I Carabinieri della Tenenza di Pero, che hanno seguito l’indagine, ritengono che il furto avvenisse in Campania e sono tutt’ora in corso accertamenti per identificare l’”infiltrato” dell’associazione criminale, presumibilmente nelle Poste.
Una volta rubati gli assegni, il nome del beneficiario veniva sequestrato con quello di alcune persone che in cambio di una percentuale (30%) dell’importo dell’assegno, si prestavano a cambiarlo presso un istituto di credito. Il denaro, una volta ritirato, veniva versato su alcuni conti postali poi riconducibili a parenti stretti degli indagati o addirittura a loro stessi. L’attività di investigazione è stata sviluppata tramite numerosi accertanti bancari, il tracciamento degli assegni e intercettazioni telefoniche, a riscontro delle denunce formalizzate presso i vari comandi Arma.
L’associazione criminale aveva gestione di base “familiare” ed operava prevalentemente nelle province di Napoli, Milano e Brescia. All’apice i coniugi K. K., kosovaro, operaio, pregiudicato, classe 1986, e la moglie R.A., classe 1992, casalinga, incensurata, residenti a Giugliano in Campania. K.K. si procurava gli assegni rubati, e li faceva modificare nel nome del beneficiario sulla scorta delle indicazioni che provenivano da due soggetti di Pero, padre e figlio: D.G., classe 69 e D.F.G., classe 1990. I due, gestori di un outlet di abbigliamento a Pero e pregiudicati per reati similari, i quali adescavano persone a cui promettevano il 30% dell’importo dell’assegno una volta che questo veniva cambiato presso un istituto di credito. Tra questi D.L., kosovaro, classe 1988 residente a Pero, G.L., classe 1989, sempre di Pero, C.M., classe 1990 di Pero e un gruppo di altre “teste di legno” che operavano invece nel bresciano per la riscossione degli assegni: M.S, kosovaro, classe 1987, S.A., classe 1976, albanese, G.D., kosovaro, classe 1990 e Z.B., serbo, classe 1989.
Questo ultimo gruppo, un a volta monetizzato l’assegno, ne versava l’importo pattuito su delle poste pay intestate a C.M., classe 65, residente a Giugliano (madre di R.A. e quindi suocera di K.K.) e a N.P., classe 63, residente a Pero (moglie di D.G.) Una vera e propria associazione a conduzione domestica, che fruttava però un giro di affari illeciti di oltre 50mila euro mensili. I sei sono quindi stati arrestati dai Carabinieri della Compagnia Rho, coadiuvati da quelli delle Compagnie di Giugliano in Campania e Chiari. Ulteriori 7 persone sono indagate in stato di libertà.
Nel corso delle perquisizioni sono stati rinvenuti ulteriori documenti bancari e postali riconducibili alla truffa. Solo pochi giorni fa la Guardia di Finanza di Gallarate ha fermato un cittadino di Cassano Magnago, accusato di una truffa molto simile, sempre ai danni dell’Inail.
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