Che cos’è l’economia della felicità?
Intervista a Luciano Canova che sarà relatore al convegno di sabato 9 marzo, alla Sala Campiotti della Camera di Commercio di Varese
Luciano Canova insegna “economia della felicità” al Master MEDEA (Management dell’Energia e dell’Ambiente) della Scuola Enrico Mattei.
Non si dice “sostenitore della decrescita felice” e pensa che la “relazione tra felicità e reddito sia tutt’altro che lineare. Non è detto che a 1 euro in più di guadagno corrisponda un’unità in più di felicità”.
L’economia di oggi necessita qualche riflessione sul segno “più”? Se sì, perché?
Ne ha bisogno senz’altro. E riflessioni raffinate. Non sono tra i sostenitori della decrescita felice, se la si interpreta come ‘produrre meno’. Si tratta appunto di diversificare i +: da un punto di vista del benessere, allargando la visione a dimensioni che sono centrali per la qualità della vita (ambiente pulito, qualità relazionale, salute, istruzione); da un punto di vista economico, riconvertendo il sistema industriale, cogliendo le opportunità dell’innovazione tecnologica e coniugandola con la sostenibilità (green economy).
Gratificazione, etica e PIL: tra i tre ci può essere un legame?
C’è eccome. Partiamo dall’economia del lavoro: alcune teorie economiche parlano del ‘salario incentivo’. Cioè, parte della remunerazione non è legata alla semplice quantità di lavoro offerta dal dipendente o dal collaboratore. E’ una forma di ‘riconoscimento’ dell’impresa, di gratificazione con cui il dipendente si sente parte del progetto e, di conseguenza, aumenta la propria produttività in funzione dei valori in cui si riconosce. Non è un caso che discipline come la ‘corporate social responsability’ siano sempre più importanti, oggi.
Daniel Kahneman, premio Nobel per l’economia nel 2002, è il padre dell’economia della felicità: di cosa si tratta?
Sostanzialmente si tratta dell’utilizzo dei metodi della psicologia sperimentale (da laboratorio) per l’analisi del comportamento. Una misurazione del benessere puntuale e robusta scientificamente che sfugga al mero assunto dell’ ‘homo oeconomicus’, per cui, per semplificare, a 1 euro in + di guadagno corrisponde un’unità in più di felicità. La relazione tra felicità e reddito è tutt’altro che lineare. Ormai una letteratura vastissima corrobora questo risultato.
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Luciano Canova sarà presente in veste di relatore al convegno di sabato 9 marzo, alla Sala Campiotti della Camera di Commercio di Varese, per aprire il percorso del Congresso 2013 di Confartigianato Imprese Varese con “Dialoghi con…”, appuntamento dedicato alle tesi economiche che pongono al centro dell’attenzione la persona, la sostenibilità, le relazioni.
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