“L’importante è partecipare, ben oltre al pgt”

Il punto della situazione sui tre “laboratori di progettazione partecipata” nati non solo per le osservazioni al Piano di Governo del Territorio

Nel corso di questo inverno sono nati nei quartieri saronnesi ben tre Laboratori di Progettazione Partecipata: il primo al Matteotti, ideato dall’associazione “Amici per il Matteotti”, e a seguire quelli in Cassina Ferrara e al Prealpi. Sono gruppi apartitici, in cui i cittadini si possono confrontare sui problemi e le potenzialità dei propri quartieri. Il responsabile del gruppo di coordinamento di questi laboratori, Alessandro Galli, spiega che i lavori che hanno portato a depositare in Comune, lunedì 18 marzo, 16 osservazioni al PGT (10 per la Cassina, 3 a testa per Matteotti e Prealpi). «Questo però non significa, diversamente da quanto qualcuno ha inteso, che i laboratori siano nati per questo, né che il lavoro in questi gruppi si sia esaurito qui – spiega Galli -.

In Cassina Ferrara, dove è stato facile portare avanti un percorso molto maturo per via della presenza del Centro Sociale di via Prampolini e delle associazioni che lo animano, sono stati molti i cittadini che si sono confrontati attorno a un tavolo per discutere delle esigenze del quartiere. Una bella esperienza che ha coinvolto attivamente anche cittadini impegnati nella politica saronnese all’interno dei vari partiti, senza che questo sia stato d’intralcio ai lavori. In Cassina – dicevo – il gruppo ha individuato ben 38 esigenze di quartiere, le ha discusse con gli assessori Campilongo e Barin, che hanno partecipato assiduamente ai lavori, ha deciso delle priorità d’intervento e stabilito, insieme ai rappresentanti dell’Amministrazione, delle tempistiche di realizzazione di massima».

«Al Matteotti, invece, è stato possibile coinvolgere i ragazzi dello skate park per progettare, con l’aiuto di professionisti, delle migliorie alle strutture attuali, da implementare quando verranno trovate le risorse – prosegue Galli -. Al Prealpi, infine, il percorso è partito dopo, e ci si è concentrati soprattutto sulle questioni relative al PGT, per via delle scadenze alle osservazioni.

Un percorso senz’altro virtuoso che permette di trarre due conclusioni. La prima è che, al di fuori dell’agone politico, delle sue zuffe verbali e dei suoi tatticismi, i cittadini sono interessati a discutere dei problemi pratici che li riguardano tutti i giorni, toccando temi come la sicurezza, la fruizione del verde pubblico, la tutela delle fasce deboli, la qualità della vita. Non è vero che c’è disaffezione alla politica: c’è disaffezione a come spesso la politica viene condotta. La seconda, invece, è che al termine di un percorso di questo tipo i cittadini si aspettano delle risposte. Semplicemente delle risposte: sì, si può fare (e perché), no, non si può fare (e perché). I cittadini capiscono le carenze di bilancio, le difficoltà endemiche della macchina comunale, quelle del dover mediare attorno a determinate scelte. Sono anche disposti a contribuire con il loro tempo e il proprio impegno a risolvere determinati problemi. Non capiscono e non accettano, invece, una politica che li tiene fuori dalla porta, che non li coinvolge o che – peggio ancora – li ascolta, promette e poi non mantiene».

 

«Anche se i Laboratori di Progettazione non sono un’esperienza nata ufficialmente in seno all’Amministrazione, la partecipazione di alcuni dei suoi esponenti è intesa dai cittadini come un’apertura positiva e un impegno nei loro confronti – conclude Galli -. È interesse di tutti coloro che hanno a cuore il destino di questa città non sprecare il lavoro fatto in questi mesi, ma anzi valorizzarlo per far sì che questo modo di rapportarsi tra Amministrazione e cittadinanza diventi prassi abituale, sviluppando un sistema d’informazione e coinvolgimento dei saronnesi che permetta a questi ultimi di esprimere chiaramente il proprio parere formato su diversi temi, lasciando poi a chi amministra la facoltà di decidere. Il lavoro nei Laboratori proseguirà anche nei prossimi mesi. La speranza è che possa interessare anche i quartieri rimasti fino a oggi esclusi da questo percorso, coinvolgendo sempre più cittadini. Per chi volesse partecipare, gli incontri sono puntualmente segnalati sul periodico Saronno Sette e sul gruppo FB Laboratorio di Progettazione Partecipata».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 25 Marzo 2013
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