Gioco d’azzardo, Regione decisa a contrastare l’emergenza

Roberto Maroni ha dichiarato che «incontrerà gli assessori competenti per vedere come si possa intervenire». Il PD aveva presentato una proposta di legge un anno fa, la Lega ci sta lavorando

Il gioco d’azzardo continua ad essere una dei più gravi allarmi sociali degli ultimi anni. Complice anche la recente sparatoria davanti a Palazzo Chigi ad opera di uomo che molto probabilmente – fra altri disagi – aveva anche quello della dipendenza da gioco, il tema è tornato all’ordine del giorno nel dibattito nazionale.
Regione Lombardia ha quindi deciso che stare a guardare non è più possibile.
«La ludopatia  – ha dichiarato il presidente Roberto Maroni – è un tema su cui mi voglio impegnare. Nei prossimi giorni incontrerò gli assessori competenti per vedere come si possa intervenire per stringere al massimo la possibilità di diffusione di queste macchinette che rischiano di portare a situazioni gravi».
Con oltre 700 aziende specializzate la Lombardia è la regione italiana dove si gioca di più d’azzardo. Nella top ten delle provincie più attive c’è Monza e Brianza. Nell’ultimo anno le imprese specializzate, che tra sedi ed unità locali, si dedicano al settore del gioco e delle scommesse sono aumentate del 32,7%, passando dalle 52 del 2010 alle 69 del 2011, con un incremento del 9,3% (dati Camera di commercio di Milano). Sempre nel 2011, la provincia di Pavia risulta al primo posto in Italia sia come importo giocato pro capite sia come percentuale di Pil provinciale speso nei giochi. Varese ha subìto un incremento di importo giocato pro capite medio annuo di circa il 25%, con un importo giocato pro capite di 1.161euro.

Il dibattito sul gioco d’azzardo non è però una novità fra i muri del Consiglio regionale. Già un anno fa, il Partito democratico aveva presentato un progetto di legge. «La nostra proposta – spiega Alessandro Alfieri, capogruppo democratico – chiede l’istituzione di un apposito Osservatorio sulla diffusione del fenomeno e di unità operative specializzate nel trattamento della dipendenza da gioco all’interno dei dipartimenti per le dipendenze delle Asl. Inoltre proponiamo l’obbligo per i soggetti gestori o concessionari di slot machines di dotare le apparecchiature di un lettore della tessera sanitaria regionale, per impedirne l’uso ai minori».
Anche la Lega Nord ha annunciato di voler presentare una proposta di legge, su cui sta lavorando, incentrata anche sull’aspetto dei costi sanitari. La regolamentazione del gioco è però materia di competenza statale, motivo per cui il Pdl spinge per la via parlamentare, magari con una proposta iniziale delle regioni.

La regione non è però il primo livello istituzionale che si sta interessando del fenomeno. Come spesso succede in questi casi, dato che a subire le conseguenze più forti sono prima di tutto le persone con dipendenze e le loro famiglie, sono i Comuni quelli che vivono in prima linea le difficoltà di gestione del fenomeno. Per questo, anche in provincia di Varese, sono già nate diverse iniziative proprio a partire dai consigli comunali.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 30 Aprile 2013
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