Sea Handling, interrogazione urgente dai parlamentari Pd varesini
Il gruppo del Pd chiede ai ministri dello Sviluppo Economico e degli Affari Europei di attivarsi per una soluzione alla "vertenza" che riguarda la società Sea e i suoi 2400 dipendenti
Il governo deve fare tutto il possibile per evitare l’epilogo drammatico, sul piano strategico e occupazionale, della crisi di Sea Handling, la società che gestisce i servizi a terra degli aeroporti di Malpensa e Linate: lo chiede un’interrogazione urgente, con risposta scritta, rivolta dai parlamentari lombardi del Pd (tra i varesini, Maria Chiara Gadda, Angelo Senaldi, Daniele Marantelli), al ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera e al ministro per gli Affari europei Enzo Moavero Milanesi.
Il testo fa riferimento all’ipotizzato piano di smantellamento pubblicato dal Messaggero, che – facendo riferimento a fonti del quotidiano romano – prevederebbe il taglio di 739 degli attuali 2.392 dipendenti a tempo pieno, la costituzione di una Newco, con la rinegoziazione al ribasso del 10% dei contratti di lavoro per i riassorbiti, la riduzione dei servizi forniti e la vendita della stessa società mediante una trattativa in esclusiva senza alcun bando pubblico. Una operazione che Sea ha smentito, ma che ha avuto vasta eco e che in ogni caso ha portato all’attenzione la vicenda delicata di Sea Handling.
Il rischio di un rigetto da parte della Commissione europea della richiesta di sospensiva e del conseguente obbligo di dare corso alla restituzione a Sea spa dei 359 milioni 644mila euro più interessi ricevuti tra il 2002 e il 2010 e del conseguente fallimento del ramo handler hanno indotto i parlamentari del Pd alla Camera a sollecitare il governo a porre in atto in sede europea, d’intesa con gli enti territoriali interessati, tutte le iniziative possibili per risolvere la "vertenza" di Sea Handling, tutta legata alle disposizioni dell’autorità europea. «Ho aderito a questa iniziativa parlamentare – spiega Maria Chiara Gadda – perché ritengo questa vicenda cruciale per la nostra provincia. Mi sento particolarmente vicina ai lavoratori e alle loro famiglie che vivono questo momento con preoccupazione e incertezza verso il loro futuro, soprattutto in un momento in cui la situazione di crisi generale non permette di trovare altre prospettive e agli enti locali che stanno vivendo la vicenda con preoccupazione, considerato l’enorme problema sociale che si potrebbe aprire. Esistono responsabilità gestionali e politiche che non possono essere pagate dai soggetti più deboli ed esposti».
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