False esportazioni per evadere l’Iva, truffa milionaria

Nel corso di un’attività di verifica fiscale nei confronti di una S.r.l. di Gallarate attiva da anni nel settore del commercio di tessuti le fiamme gialle gallaratesi hanno scoperto un articolato sistema di frode che consentiva alla società verificata di effettuare acquisti di beni senza dover pagare l’Iva e rivenderli di conseguenza a prezzi altamente concorrenziali.
In pratica, facendo risultare ogni anno l’esistenza di ingenti transazioni commerciali con soceità estere nella Comunità Europea in realtà inesistenti la S.r.l. gallaratese aveva potuto indebitamente beneficiare della particolare qualifica di “esportatore abituale”, appositamente prevista dal decreto Iva per agevolare le aziende esportatrici ed evitare di pagare l’Iva sugli acquisti.
Per "sterilizzare" l’ingente volume d’affari generato dalle false fatturazioni, la società aveva provveduto ad annotare sistematicamente nella propria contabilità fatture false in acquisto di ammontare pari alle vendite inesistenti. Secondo gli elementi raccolti dalla Gdf di Gallarate (comandata dal tenente Precentino Corona, subentrato al capitano Paolo Pettine) citato meccanismo fraudolento ha così consentito alla società gallaratese di omettere dal 2006 al 2011 il pagamento di oltre 11 milioni di euro di iva e di imputare oltre 25,5 milioni di costi inesistenti. In aggiunta a questo, l’attività di verifica fiscale ha altresì consentito di appurare l’omessa indicazione di ricavi per oltre 12,5 milioni di euro.
Per tale motivi, il legale rappresentante della società è stato deferito alla Procura della Repubblica ed è stato porposto il sequestro dei beni a tutela del credito da parte dell’Erario.