Fornaci di Caldè: Legambiente dice no alla trasformazione urbanistica
“Il progetto cambierà il volto di uno dei luoghi più caratteristici di tutta la sponda lombarda del lago Maggiore”
Riceviamo e pubblichiamo
“Il sito simbolo dell’identità dell’intero Comune viene proposto quasi interamente come area di trasformazione urbanistica. Il mondo sta cambiando ma l’Amministrazione Comunale sembra non accorgersene e ripropone nel nuovo PGT un’idea vecchia di decenni e non più sostenibile”.
E’ negativo il parere di Legambiente sul programma di intervento nell’area delle Fornaci di Caldè nel Comune di Castelveccana, che prevede la costruzione di trentatre mila e cinquecento metri cubi da destinare a residenziale e terziario, anche ‘a vocazione turistica’. In cambio il privato dovrà realizzare una passeggiata ciclopedonale a lago e garantire la ripubblicizzazione delle sponde.
L’opposizione dell’associazione ambientalista si è manifestata con un’osservazione nell’ambito della procedura di Valutazione Ambientale Strategica del documento di programmazione urbanistica del paese.
“Si perpetua un modello inaccettabile di dispersione insediativa che continua a consumare suolo. – denuncia l’associazione ambientalista – Fino a quando, nonostante l’incuria e l’abbandono per decenni delle pregevoli testimonianze di archeologia industriale, la proprietà continuerà a godere deli diritti edificatori di edifici ormai distrutti? Il progetto alle Fornaci cambierà il volto di uno dei luoghi più caratteristici e preziosi dal punto di vista naturalistico di tutta la sponda lombarda del lago Maggiore, noto anche fuori provincia. Nonostante le volumetrie concesse, l’insostenibilità economica dell’intervento ci sembra evidente: lanciamo un appello all’Amministrazione Comunale perchè torni sui suoi passi”.
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