Cimberio, tutto facile: i tifosi la festeggiano

Varese travolge Brescia (107-67) nell'amichevole di Gorla Maggiore, sospinta da Polonara ed Ere. Frates rimprovera Hassell: "Era poco concentrato". Raccolti quasi 4mila euro in beneficenza

La Cimberio spazza via Brescia nella terza amichevole precampionato, in un test che però ha più valore per il contorno (spalti stracolmi e quasi 4mila euro devoluti in beneficenza) che per quanto si è visto sul parquet di Gorla Maggiore. Abissale la differenza tra le due squadre, anche in virtù del fatto che la Leonessa si è presentata con i suoi due americani in borghese (sono Giddens e T. Slay, gente tosta per la LegaDue), togliendo così sale al confronto. E il nettissimo 107-67 è lo specchio fedele del divario visto sul campo del “Memorial Fabio Porta”. Il match è servito così per riabbracciare Rush di ritorno dagli Europei, ammirare la buona forma di Ere e Polonara (top scorer con 21 punti) e dare al pubblico varesotto – che non avrà altre amichevoli in provincia – un assaggio di ciò che può fare Aubrey Coleman. La guardia americana ha sciorinato qualche accelerazione bruciante che ha convinto i tifosi biancorossi.
Meno performanti invece le prove degli altri nuovi, Clark, Scekic e Hassell, con i due pivot che appaiono ancora piuttosto imballati dai carichi atletici: per il giovane americano anche un rimprovero – garbato – da parte di Frates come leggerete sotto.
La sgambata con Brescia precede di due giorni il torneo di Jesolo in cui Varese affronterà in semifinale Venezia per replicare poi contro una tra Bologna e Zagabria.

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La Cimberio in campo a Gorla Maggiore 4 di 20

LA PARTITA – Frates sceglie Polonara e i quattro americani per iniziare il match e l’impatto è di quelli tremendi per Brescia, subito sotto 16-8 con tutti i biancorossi a segno. A metà periodo si rivede Rush, unico varesino agli Europei, che allunga con 5 punti la raffica della Cimberio. Squadra che Frates “registra” con un timeout dopo qualche disattenzione in difesa e che da lì alla sirena torna a veleggiare (33-16 al 10′).
A marchiare l’inizio del secondo quarto è Coleman che regala al pubblico tre slalom clamorosi: schiacciata sul primo, fallaccio antisportivo di Bushati convertito sul secondo, canestro in faccia allo stesso avversario sul terzo. Tra gli ospiti si vede qualche buono sprazzo di Rinaldi (che qualche anno fa si svelò a un’edizione del “Barilà”), bravo contro Hassell; sono però i cesti dell’applauditissimo Sakota a tenere Varese in netto vantaggio con Mei e Polonara – triple – ad arrotondare il 55-39 dell’intervallo.
La gara regala pochi spunti al rientro in campo; la Leonessa rosicchia qualche punto a una Cimberio non brillantissima, che si scuote dopo qualche minuto grazie a un ottimo Ere – uno dei più energici – e a uno sprazzo di Hassell, arrabbiato per un fallo tecnico fischiatogli. Abbastanza per salire oltre i 20 di vantaggio e costringere Martelossi alla sospensione, inutile vista l’esplosione di Polonara per l’87-59.
Ultimo quarto giocato per la gloria e per decidere chi porterà da bere al prossimo allenamento per il centesimo punto (toccherà a Rush) realizzato. Il tabellone finale segna un oceanico 107-67 incorniciato dagli applausi del pubblico.

FRATES – Nell’immediato dopo gara coach Frates sottolinea soprattutto il fine benefico dell’amichevole di Gorla: «Questa sera è stata utile per aiutare questa buona causa, primo motivo per cui siamo venuti qui a giocare. Dal punto di vista tecnico – prosegue l’allenatore – purtroppo Brescia era senza stranieri; così è stata una partita facile per il risultato, ma intanto abbiamo iniziato a inserire Rush con un minutaggio alto. E oltre a Erik ho potuto ruotare tutti gli uomini a disposizione. Quando poi ho chiesto loro di aumentare la pressione i ragazzi sono stati bravi a cambiare ritmo e a ritrovare la concentrazione dopo un secondo quarto così così. Infine è stato anche bello vedere tanta gente sugli spalti: mi sembra che ci sia grande entusiasmo intorno a noi: sarà nostro compito mantenerlo vivo».
Il tecnico biancorosso non risparmia però una tirata d’orecchie ad Hassell: «Frank ha fatto un passo indietro perché non è entrato in campo con la giusta concentrazione; ha 24 anni e deve evitare cali di tensione perché noi abbiamo sempre bisogno di lui, fin dal primo minuto. Però questo lo metto in conto con un ragazzo così giovane che tra l’altro si è trovato contro Rinaldi che è un pivot di categoria, che sa mettere in difficoltà gli americani che scendono in campo molli».

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Pubblicato il 11 Settembre 2013
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