Coach Beugnot si scusa per la prova dei suoi
L'allenatore dei francesi si è scusato pubblicamente: «Questo è un luogo di grande tradizione per il basket e non si possono giocare i primi due quarti in quel modo». Frates elogia Clark: «Si è sbloccato»
Ah les Francais, avrebbe detto Jacques Tati, ascoltando monsieur Gregor Beugnot. Il coach dei francesi non appena è entrato in sala stampa ha chiesto subito scusa ai presenti per il livello dello spettacolo offerto dalla sua squadra. «Mi sono trattenuto di più a parlare con i miei giocatori a fine partita – ha detto Beugnot – perché gli ho spiegato che questo è un posto di grande tradizione per la pallacanestro e quindi non si può accettare il gioco espresso nei primi due quarti». Beugnot rivela che la squadra ha avuto molti problemi nell’avvio del campionato e quindi si aspettava una reazione che è arrivata però solo nell’ultimo quarto. «Varese è una squadra forte e nei primi due quarti lo ha dimostrato giocando palla dentro e palla fuori con grande capacità e facilità. E’ indicativo come abbiamo lasciato fare i due punti finali. Comunque in bocca al lupo e grazie per la bella accoglienza».
Frates puo’ finalmente sorridere per la prova corale (anche se il calo finale è preoccupante) da una parte e per quella di Clark dall’altra, il giocatore è sembrato un atleta ritrovato. «Avevo sensibilizzato i ragazzi affinché facessero passi avanti nella solidità e maturità – ha detto il coach della Cimberio -. Avevo chiesto di fare le cose per come le avevamo preparate e i primi due quarti sono stati perfetti: abbiamo cancellato Williams dal campo e limitato Lang al tiro. Non siamo riusciti a mantenere l’ultimo quarto e abbiamo smesso di fare bene in attacco, sprecando più di un tiro aperto e tenendo in vita i francesi per dieci secondi. Le partite durano 40 minuti e non esistono partite che finiscono prima. Per quanto riguarda Clark se lui inizia a fare canestro si sblocca come un centravanti nel calcio. Più realizza e più entra in partita, è sempre stato così e non lo cambi a 29 anni. Bravo il pubblico ad incitarlo all’inizio. Qui nessuno ha fatto sempre bene perché le partite sono tante, oggi il flusso buono è toccato a Clark. Adesso pensiamo a Venezia»
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