“Non sprechiamo più il cibo”
Nasce nella nostra provincia Sifood, un progetto che grazie all'innovazione a alla tecnologia punta alla forte riduzione degli sprechi. Capofila del distretto è Whirlpool
"È ora di pranzo: non sprechiamo il cibo". Con questo invito di Giuseppe Geneletti, responsabile delle relazioni esterne di Whirlpool Emea, si è concluso il convegno di presentazione di Sifood.
L’acronimo sta per Science & innovation Food district, il nome del nuovo distretto dell’innovazione tecnologica per la sostenibilità alimentare nato grazie all’impegno di Whirlpool.
In Italia, secondo alcune stime, il costo degli sprechi alimentari sfiora i nove miliardi di euro all’anno. Proprio per combattere questo dato nasce SiFood.
"Quasi il 50% di frutta e verdura va sprecata in Italia. È meno quello del prodotto cucinato resta il fatto che lo spreco ha anche un costo ambientale di inquinamento", ha affermato Alberto Cigada del Politecnico di Milano e ora nel comitato scientifico di SiFood.
“Ci sono problemi di conservazione sia nei punti vendita, sia in casa – dice Cigada -. Non bisogna acquistare meno, ma acquistare meglio. Le tecnologie possono giocare un ruolo importante per evitare lo spreco, guidando il consumatore a capire quando e come è meglio acquistare un cibo. Il futuro dell’Italia è nel food, su questo dobbiamo investire, perché i cinesi non saranno mai bravi come noi, almeno per i prossimi trent’anni. L’innovazione è il modo di trasformare la conoscenza in denaro, ecco perché Sifood può aiutare l’Italia a vincere”.
Un impegno su cui punta la Whirlpool mettendo in campo tutte le proprie conoscenze ed esperienze. "Vogliamo stimolare l’innovazione con una fattiva collaborazione tra pubblico e privato, – ha affermato Mauro Piloni, presidente di SiFood – vogliamo stimolare la crescita del sistema produttivo, vogliamo sviluppare capitale umano: creare profili anche diversi perché i temi sono cross tecnologici; abbiamo l’ambizione di attrarre risorse finanziarie e vogliamo interagire in modo propositivo con gli attori asociali ed economico. Vogliamo avere il futuro nelle nostre mani, essere parte attiva".

"Frigorifero intelligente, elettrodomestici intelligenti diventano degli hub tecnologici per ridurre gli sprechi. – continua Piloni – Come comitato scientifico siamo già attivi: abbiamo cercato di capire quali tipi di tecnologie sono presenti nelle università. Vogliamo arrivare a costruire un progetto pilota: un progetto compatibile, da far partire in tempi brevi. Non possiamo non usare l’Expo".
Varese acquista così un ruolo centrale per la neo nata iniziativa. Questo non solo per la presenza della multinazionale leader degli elettrodomestici, ma per una forte sensibilità di tutto il territorio. In apertura dei lavori, introducendo la presentazione di Sifood: ne aveva parlato Mauro Temperelli, segretario generale della Camera di Commercio di Varese. “Sono 1.500 le imprese del nostro territorio coinvolte. E la qualità di questo progetto porterà un vantaggio competitivo per tutta la provincia di Varese”.
A SiFood ha aderito anche l’Unione degli industriali. "Il Sistema Italiano – secondo Vittorio Gandini, direttore di Univa – pecca di insufficienti iniziative in grado di valorizzare il modello cluster. Ma l’Italia in tutta la sua ricchezza di distretti non può rimanere fuori da questi fenomeni. L’Unione industriali varesina ha aderito a Sifood per riuscire a coinvolgere più risorse europee su cui si basa un cluster: istituzioni, università e industria".
I lavori alle Ville Ponti, moderati da Andrea Bordone, dopo alcuni interventi istituzionali, sono stati arricchiti da un workshop e da una tavola rotonda coordinata da Valerio De Molli dello Studio Ambrosetti. Un’occasione per presentare una serie di esperienze e casi di successo legati all’innovazione e alla tecnologia. "Da solo vai certamente più veloce, ma se sei in gruppo arrivi sicuramente più lontano" è lo slogan in apertura dell’intervento di De Molli. “È un dato di fatto che chi più ha investito in innovazione e ricerca e sviluppo ha ottenuto di più in termini di crescita. E l’Italia è ultima nel cluster europeo (prima della Grecia) e ha valori metà di quelli della Germania. Come sistema paese diamo 19,2 miliardi alla ricerca. Il grave ritardo non è solo pubblico, ma soprattutto interessa la parte privata”.

“Una delle eccellenze della Lombardia è l’innovazione. Le imprese lombarde guidano l’innovazione e investono circa 3 miliardi di euro all’anno, sul totale dei 4 miliardi che dalla Lombardia si investono in ricerca e sviluppo. Questo è un mondo che come regione Lombardia voglio aiutare. E il mio compito fondamentale è trovare i soldi per le imprese e per il sociale. Per questo voglio dialogare direttamente con l’Unione Europea e per questo sto facendo sistema con le regioni industriali degli altri Paesi europei. Nella mia legislatura mi sono ripromesso di investire il 3% del Pil in ricerca e innovazione: è la percentuale più alta; è un valore che si avvicina ai 9 miliardi. Questo è il compito della Regione: aiutare e favorire il processo di sviluppo degli investimenti nelle tecnologie”.
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