Solito Varese da trasferta: poco gioco e sconfitta
Brutta prova dei biancorossi battuti 2-0 a Lanciano con due reti nel finale del primo tempo. E nella ripresa la squadra di Sottili non costruisce alcuna occasione pericolosa
Se il 2-0 maturato nel primo tempo a favore del Lanciano pareva eccessivo, lo stesso risultato fissato al 90′ non fa una grinza e consegna con pieno merito i tre punti agli abruzzesi che continuano la loro corsa d’alta quota e che li confermano grande sorpresa stagionale. Il Varese invece ripete per larghi tratti del pomeriggio la prova incolore vista troppo spesso in trasferta quest’anno e per l’ennesima volta risale sul pullman senza nulla tra le mani. Neppure un po’ di fiducia perché i biancorossi, pagati cari un paio di episodi nella prima frazione, appaiono fiacchi e a corto di idee dall’intervallo in avanti: atteggiamento preoccupante anche perché, salvo qualche rara eccezione, la squadra di Sottili non pare neppure avere quelle scosse nervose che talvolta si vedono in questi casi.
L’allenatore toscano ha scelto di cambiare uomini anche questa volta mantenendo però il 4-4-2 (Calil esterno con Cristiano, ma lì il brasiliano non rende; Zecchin regista non si vede…): mosse che paiono non funzionare più, e allora forse è venuto il momento di qualche variazione netta per non proseguire su una china pericolosa. La classifica non è ancora preoccupante ma questa pare l’unica buona notizia di un pomeriggio perdente.
COLPO D’OCCHIO – Freddo e vento sono il contorno di Lanciano-Varese allo stadio “Biondi” che, come il nostro “Franco Ossola”, è circondato dal velodromo in cemento. Tanto pubblico di fede rossonera sugli spalti, mentre dalla Lombardia non manca un gruppetto di supporters imbacuccati.
CALCIO D’INIZIO – Luca Forte è promosso titolare accanto a Pavoletti, ai danni di Neto Pereira che va in panchina. Sottili non schiera i due terzini all’ala e inizia la partita con Calil a sinistra e Cristiano a destra mentre Corti è centrale difensivo con Ely. Baroni, che deve rinunciare a Paghera e Piccolo, vara un tridente che ha al centro l’ex Plasmati supportato da Turchi e Di Cecco. Fuori a sorpresa Falcinelli.
IL PRIMO TEMPO – La Virtus parte meglio del Varese, che appare guardingo ma anche ben coperto tanto che i padroni di casa non trovano grandi spazi al di là del possesso palla. Con il passare dei minuti quindi i biancorossi prendono coraggio, iniziano a fraseggiare e nel quarto d’ora centrale meritano più della squadra di Baroni. Di occasioni vere ce ne sono poche; al 15′ ci prova Crisitano che resta a terra nella circostanza, al 23′ Pavoletti prova ad arrivarci di testa senza trovare la porta. Ci prova anche Forte che colpisce con potenza ma manda la sfera tra le braccia di Sepe piazzato al centro della porta.
Al 34′ però la doccia fredda e il vantaggio del Lanciano. Il centrocampo del Varese lascia venti metri di spazio a Casarini, che può avanzare con tre tocchi di piede e tutto solo può scaricare un diagonale destro che si infila vicino al palo nonostante il volo di Bastianoni. La risposta del Varese arriva dopo qualche attimo di sbandamento: prima ci prova Calil nell’unico lampo del suo pomeriggio. Il brasiliano si accentra e scocca un destro a girare che si spegne di poco a lato. Poi Cristiano mette fine a un’azione prolungata caricando il sinistro: palla forte e ad effetto che scavalca Sepe ma si stampa sul palo.
Però il Lanciano è maestro in cinismo e prima del recupero raddoppia: Di Cecco stoppa e aggira Franco (va detto, claudicante) e si libera così in area trafiggendo di nuovo Bastianoni in uscita disperata. 2-0 e squadre al riposo.
LA RIPRESA
Il Varese però non dà mai l’impressione di poter colpire, neppure dopo che il tecnico di casa Baroni si fa cacciare per proteste vibranti su un fischio neppure troppo importante. Ma forse è un segno del fuoco che hanno a Lanciano e che invece è completamente sopito tra i biancorossi. Che rischiano il tracollo al 28′ quando Di Cecco sbaglia un colpo di testa a pochi metri dalla porta dopo un errore di Laverone (peraltro uno dei migliori) e un’uscita sbagliata di Bastianoni.
L’ultima mossa di Sottili è l’inserimento di Bjelanovic che su per giù non toccherà mai il pallone in zona pericolosa: si tira il 94′ solo per la statistica, perché il Lanciano ha già da tempo intascato tutto il montepremi.
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