Tra scoperta e stupore, Van de Sfroos racconta “Terra e Acqua”
Il cantautore comasco a Villa Ponti con Aldo Bonomi e Roberta Milano svela al pubblico di Glocal News la sua ultima opera
Frullato o macedonia? Per Davide Van de Sfroos non ci sono dubbi. Lui sceglie la macedonia.
Il cantautore laghee ha spiegato perché, presentando al pubblico la sua ultima opera Terra & Acqua nell’incontro che ha concluso la prima giornata di Glocal News a Villa Ponti.
In compagnia di Roberta Milano, esperta di marketing del turismo e del sociologo Aldo Bonomi, Van de Sfroos ha riportato le sue impressioni di viaggio sul lago di Como. Un elogio allo spirito dei luoghi e alle loro identità, raccolti in una guida che, come dice Bonomi, è anche letteratura.
«Questo racconto è una macedonia – continua il sociologo – nel suo svolgersi incontriamo il paese pera, il paese mela, il paese uva e così via. In Terra & Acqua l’identità di ogni singolo paese è mantenuta integra, a differenza di un certo marketing turistico che confonde tutto in un frullato».
«Terra & Acqua è un esempio concreto di sistema –aggiunge Roberta Milano -. Una guida rivolta sia ai turisti che ai residenti, capace di mettere i turisti nelle condizioni di sentirsi residenti».
Ma come è nata questa riscoperta del lago di Como e dei suoi angoli inaspettati?
«Ho intrapreso questo viaggio con una valigia vuota – dice Van de Sfroos – per riempirla strada facendo con quello che avrei trovato vistando un castello, un osteria, un bosco. Posti che magari avevo già visitato, ma senza mai guardarli con l’occhio dell’altro. Quello dell’uomo che abbatte l’albero per trasformarlo in una barca, in una maschera di carnevale, in una ruota».
Un “tragitto emotivo” alla riscoperta delle proprie origini che, secondo Bonomi, parte da un disagio interiore del cantautore, il quale finisce per raccontare il disagio degli stessi luoghi che riscopre. Quello di paesi svuotati, di tradizioni perdute e storie dimenticate. Territori che faticano a relazionarsi con il presente, anche in previsione di un rilancio turistico importante come quello offerto da Expo 2015, o che vedono la propria gioventù piegata dalla crisi economica. «È vero – ammette il musicista – è un mondo orfano della considerazione. Lo ammettono anche le persone che ho incontrato. Ma non mi spaventa l’inaspettato. Non mi spaventano i “milioni” di turisti di Expo». Ma è credibile un vero rilancio del territorio comasco in prospettiva dell’esposizione milanese? E soprattutto – incalza Bonomi – è davero credibile un ritorno delle lavorazioni artigiane e quindi dei giovani sui luoghi visitati da Van de Sfroos? «Ho fatto questo viaggio per farmi delle domande non per dare risposte. In questa “riserva indiana” c’è chi vuole riappropriarsi della propria terra e credo che alcuni giovani lo stiano già facendo. La crisi non è il primo problema che vivono queste realtà– continua Van de Sfroos – qui nel corso dei secoli hanno conosciuto l’epidemia, il terremoto, la guerra. Nel momento in cui l’economia si è inceppata siamo caduti tutti per terra. Le pretese alle quali ci hanno abituato erano troppo elevate» conclude il cantautore, ora bisogna saper ripartire. Magari con un viaggio alla riscoperta di se stessi.
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