Caso Uva, interrogato il testimone che si trovava in caserma

Alberto Bigioggero aveva sempre chiesto di essere ascoltato e i pm alla fine lo hanno sentito il 26 novembre. Il supplemento di indagine è terminato, si attende il deposito della decisione

E’ stato interrogato, il 26 novembre scorso, Alberto Bigioggero, il supertestimone del caso Uva. L’uomo, accompagnato dal suo avvocato, è stato ascoltato dai pm titolari delle indagini sulla morte dell’operaio 43enne Giuseppe Uva, Agostino Abate e Sara Arduini, per circa 4 ore. Negli stessi giorni, i magistrati avevano ascoltato i poliziotti e i carabinieri che, la notte del 14 giugno 2007, erano presenti nella caserma di via Saffi mentre l’uomo veniva interrogato e prima che venisse portato in ospedale con un tso. Gli agenti avevano richiesto spontaneamente di essere ascoltati. L’amico di Uva è stato convocato ed interrogato in merito a quanto poté udire quella notte in caserma.
(nella foto, Bigioggero)

COSA DICONO FINORA LE CARTE PROCESSUALI

LA POLEMICA CONTRO IL PM

Bigioggero era presente in via Saffi e sentì, da una stanza diversa da quella dove Giuseppe era stato portato, delle urla che lo spaventarono, e che gli fecero ritenere fosse in corso un pestaggio. Bigioggero lo disse nella telefonata registrata che fece ai medici del 118; un audio molto noto, andato in onda in diverse trasmissioni televisive. Lo stesso Bigioggero non era mai stato ascoltato, e aveva pubblicamente criticato questa circostanza, anche se la procura aveva acquisito il suo memoriale sulla vicenda. Fin qui il fatto, che tuttavia viene commentato in maniera critica dall’avvocato Fabio Anselmo, il legale di Lucia Uva, sorella di Giuseppe. L’avvocato ferarese ha fatto sapere oggi di essersi recato in senato dove, insieme all’avvocato varesino Fabio Ambrosetti, ha consegnato al presidente della commisione del senato sui diritti umani, Luigi Manconi (a sua volta interrogato dal pm Abate durante le indagini), un nuovo documento di critiche sull’operato della procura di Varese.  
I pm Abate e Arduini hanno completato le indagini che avevano intrapreso dopo una prima richiesta di archiviazione, impugnata dagli avvocati della sorella di Uva. Il gip Battarino aveva quindi ordinato alla procura nuove indagini, e fissato nel 31 dicembre i termini. Ora si attende il deposito della decisione delle procura al gip. Questa nuova tranche di inchiesta ha portato diverse novità: oltre all’audizione del supertestimone vi è stata l’iscrizione nel registro degli indagati di otto poliziotti e carabinieri con l’accusa di lesioni, un atto seguito però dall’immediata richiesta di archiviazione.
 

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Pubblicato il 07 Gennaio 2014
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