Scola: “In Italia i partiti sono in grave difficoltà per forme gravi di egoismo personale”

L’Arcivescovo di Milano cardinale Angelo Scola ha celebrato la Messa nell’Ottava del Natale e per la pace

angelo scolaIeri, primo gennaio, alle ore 17.30 in Duomo a Milano, l’Arcivescovo di Milano cardinale Angelo Scola ha celebrato la Messa nell’Ottava del Natale e per la pace.
Insieme a 6000 fedeli che hanno gremito il Duomo erano sull’altare i responsabili delle confessioni cristiane presenti a Milano, rappresentanti del Consiglio delle Chiese Cristiane della Città.
Al termine della Messa il cardinale Scola si è incontrato con loro in Curia Arcivescovile per una serata di ascolto e dialogo.
Nella sua Omelia il cardinale Scola ha raccomandato di pregare “per la pace. Vogliamo diffondere la “pedagogia evangelica” della pace contro ogni progetto di morte.
Il Santo Padre ci ha detto in proposito: «La fraternità è fondamento e via per la pace» (Francesco, Messaggio per la XLVII Giornata Mondiale della Pace 2014). Il Papa sviluppa in questo prezioso documento gli obiettivi per la costruzione di un improcrastinabile nuovo ordine a livello mondiale, edificato a partire dalla fraternità come cemento dell’unica famiglia umana voluta da Dio Padre: lotta alla povertà secondo il principio della destinazione universale dei beni, allargamento della “ragione economica”, l’imperativo di spegnere la guerra attraverso la non proliferazione delle armi e il disarmo, lotta alla corruzione e al crimine, rapporto equilibrato tra diritti, doveri e leggi come garanzia dell’inviolabile dignità di ogni persona e del ben-essere della società, rapporto di cura verso la dimora del creato.
La assoluta necessità di promuovere, attraverso la fraternità, questi ed altri fattori decisivi esige un profondo ripensamento del compito delle Istituzioni, nazionali ed internazionali. Compito impossibile senza l’impegno dei politici. Anche in Italia i partiti sono in grave difficoltà a causa delle formidabili mutazioni in atto all’inizio di questo terzo millennio, ma lo sono anche per uno squilibrato eccesso della cosiddetta politica del realismo (realpolitik) che spesso, magari proclamando a parole di perseguire il bene possibile, nasconde forme gravi di egoismo personale, di lobbies e di nazioni.
I cristiani e gli uomini delle religioni devono promuovere con decisione, anche pagando di persona, figure e forme politiche nuove. A garanzia di un rinnovato, necessario stile politico non basta il pur utile venire in primo piano di generazioni più giovani. È richiesta tensione all’ideale del bene comune che non è utopia, ma richiede di subordinare sempre gli interessi legittimi delle persone, dei corpi sociali e dei partiti al bene della famiglia universale. La fraternità è questo bene. E la fraternità domanda gratuità, abnegazione. Nessuna diversità e nessun conflitto riuscirebbero ad impedire questo nuovo ordine, se l’ideale del bene comune fosse stabilmente e tenacemente ricercato, mediante l’auto-esposizione di tutti gli attori in campo.
Questo stile di vita sociale, culturale e politica comporta uno sguardo integrale sull’umano. Per i cristiani domanda che non si separi la fede dalla vita”.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 02 Gennaio 2014
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