Filetti rieletta segretario: “La Fiom di Varese è speciale”
A Villa Porro Pirelli il direttivo ha riconfermato quasi all'unanimità Stefania Filetti e tutta la segreteria uscente. «Fare il capo è complicato»
Stefania Filetti è stata rieletta segretario provinciale della Fiom-Cgil di Varese, ma non vuole che si dica «all’unanimità». Forse è una forma di pudore ereditata dalla vecchia scuola del sindacato, quella che ti ricordava sempre da dove eri venuto. Stefania Filetti viene dalla fabbrica e, è un dato di fatto, ha vinto quasi all’unanimità, preceduta da un’autentica acclamazione dei presenti al direttivo. Tanto che il segretario nazionale Marco Venturi scherzosamente ha ricordato che la rielezione per acclamazione non è prevista dallo statuto. Comunque, dalle urne di Villa Porro Pirelli di Induno Olona è uscito un solo voto contrario alla sua rielezione su 60 votanti. Il resto erano 56 a favore e 3 astenuti. E con lei anche la segreteria uscente, formata da Nino Cartosio, Domenico Lumastro, Rino Pezone e Giovanni Tonelli, è stata riconfermata in blocco e all’unanimità con 58 voti a favore su 58 votanti.
«Fare il capo è complicato e spesso si soffre di solitudine – ha detto il segretario subito dopo la rielezione -. E lo è ancor di più in un momento storico tra i più difficili per il sindacato dai tempi della legge 300 (lo Statuto dei lavoratori, ndr). Oggi la nostra preoccupazione è quella di affrontare questi tempi senza lasciare indietro nessuno».
In effetti fare il capo della Fiom in una provincia dove il metalmeccanico è il distretto prevalente e la crisi si è fatta sentire più che in altri territori, non deve essere proprio una passeggiata. «L’assenza di politiche industriali adeguate – continua Filetti – ha acuito questo malessere. Noi abbiamo fatto la nostra parte cercando di limitare i danni, nonostante il contesto negativo».
Il segretario, nel documento presentato al direttivo, contesta alle organizzazioni degli imprenditori una posizione che definisce «spesso reticente», nel senso che le stesse «appaiono preoccupate di assecondare le lamentele e le recriminazioni dei loro associati, piuttosto che di orientarli e spingerli a un ripensamento complessivo sulla deriva di sistema che tra le sue cause ha l’inadeguatezza delle classi dirigenti economiche, non solo politiche».
Le tute blu della Cgil hanno molte particolarità che il segretario riassume in una battuta: «La Fiom di Varese è speciale». E il fatto che la maggioranza non sia allineata con le posizioni della segreteria nazionale, potrebbe essere la conferma. «Al nostro interno – spiega Filetti – non solo tutte le anime sono rappresentate ma il dialogo sempre aperto permette di trovare una mediazione vera che oggi si è espressa in un documento unitario (quello del segretario Susanna Camusso, votato da136 delegati su 140 aventi diritto, ndr)». Mentre la seconda mozione, quella che fa riferimento a Giorgio Cremaschi, ha preso un solo voto.
Il sindacato varesino in questi giorni saluta una grande protagonista: Carmela Tascone che, dopo 8 anni passati al vertice della Cisl provinciale (Cisl dei Laghi dopo la fusione con Como), ha deciso di lasciare l’organizzazione di via Bernardino Luini per andare in pensione. L’ultimo pensiero del segretario Filetti è per lei: «Carmela ha saputo interpretare le istanze della Cisl in modo puntuale e preciso. Mi dispiace che se ne vada e le auguro un futuro altrettanto ricco di soddisfazioni. Se lo merita».
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