Per fare il liceo Frattini ci vuole passione

Francesco, Roberta, Stefano e Giovanni sono i rappresentanti degli studenti del liceo artistico di Varese. Parlano della scuola, dei compagni e dei professori. tutto benissimo ma c'è un neo

Del vecchio liceo artistico, ribelle e alternativo è rimasto sono un ricordo sbiadito. Oggi, il liceo artistico Frattini è una scuola molto gettonata tra i ragazzi che escono dalla terza media, sono infatti 996: « Pensano di venire all’artistico perché non si fa nulla, si vive di fantasia e creatività – spiega Roberta – ma questo è un percorso che ha bisogno di passione perché è complesso, con molte ore di studio e altrettante di disegno e progettazione. Peccato che questo non si capisca, così la nostra scuola scoppia e gli spazi per noi studenti si riducono».

 
Francesco Manteriota, Roberta Nozza, Stefano Bertolina e Giovanni Cirigliano sono i 4 studenti che rappresentano i ragazzi del Frattini in consiglio di istituto. Hanno del Frattini un giudizio ottimo e sono infastiditi dalla fama che viene appioppato all’artistico: « Anche nell’ultimo film di Virzì, il figlio del protagonista dice che va a spacciare all’artistico – dice Stefano – Sono stereotipi che sarebbe ora di superare: non ci nascondiamo dietro un dito, ma ci piacerebbe che il nostro ambiente avesse lo stesso rispetto che hanno le altre scuole». 

 

 
A parte i cliché datati, i quattro rappresentanti hanno poco di che lamentarsi: « Il rapporto con i docenti è ottimo – assicura Francesco – sono disponibili, ti ascoltano e ti incoraggiano. Hanno con noi un rapporto individuale, nel rispetto dei ruoli. Ci insegnano la materia ma anche la vita. Anche tra noi studenti il clima è buono, anche se la crescita eccessiva degli ultimi anni ha un po’ influito sulla nostra identità. Vediamo che i ragazzi, preferiscono il rapporto virtuale piuttosto che il confronto e questo anche a causa dell’impossibilità di organizzare assemblee aperte a tutti. Non abbiamo spazi adeguati: siamo costretti a organizzare incontri di un’ora a cui partecipano tutti gli alunni dello stesso anno. Ed è difficile trovare relatori che accettino di parlare della stessa cosa per cinque volte… Solo una volta all’anno abbiamo la sala del cinema Vela a disposizione, su concessione della Provincia. Quelle sono occasioni dove davvero riusciamo a ottenere il massimo coinvolgimento».  
 
Francesco, Roberta, Stefano e Giovanni, dunque, sono il collante dei ragazzi del Frattini: « Abbiamo una pagina FB per gli alunni che viene molto utilizzata – racconta Giovanni – poi c’è una cassetta dove gli studenti possono inserire consigli, proposte critiche in modo anche anonimo. È uno strumento molto sfruttato».
 
 
I progetti che  sosterranno in consiglio di istituto hanno tutti una logica precisa: « Vogliamo aprirci al mondo circostante – spiega Roberta – per questo parteciperemo alla giornata di sport per disabili: sarà un momento i riflessione e partecipazione. Poi abbiamo invitato Aspem a parlare di raccolta differenziata: capire le regole e , soprattutto, capire come ci dobbiamo comportare noi per stare nell’ambiente che ci circonda in modo responsabile».
 
Riflettere e rendersi consapevoli, è il modo dei ragazzi del Frattini di reagire a ciò che stanno vivendo: « La nostra è un’ottima scuola – puntualizza Francesco – ma la riforma l’ha fortemente penalizzata. Hanno tolto lo studio del diritto, per esempio, una materia fondamentale per far crescere cittadini responsabili. Non solo il diritto costituzionale, ma anche quello commerciale ove trovavamo i rudimenti per aprirci al mondo del lavoro. La nostra è una scuola umanistica con indirizzi tecnici e questa impostazione ci apre molte vie. L’eliminazione del diritto la viviamo come un grosso danno»

 
Le puntate precedenti

Daverio-Casula: una maxi scuola attenta e coinvolgente

 

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Pubblicato il 06 Febbraio 2014
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