I docenti diventano presidi. E gli alunni restano senza prof.

I vincitori del concorso entreranno in servizio lunedì 10 marzo. Molti gli studenti che rimarranno senza professore. Perchè tanta fretta?

 Saranno 26, nella nostra provincia, i docenti che lunedì 10 marzo abbandoneranno la propria classe per cominciare la carriera di preside. L’Ufficio scolastico regionale sta procedendo spedito con le formalità necessarie alla presa in carico del nuovo ruolo.
Entro venerdì i revisori dei conti andranno a certificare i bilanci delle scuole che verranno passati in eredità dagli attuali reggenti e l’odissea del concorso presidi in Lombardia potrà dirsi concluso. E se da un lato si tira un sospiro di sollievo per l’epilogo di una vicenda complicata e difficile, resta la preoccupazione per tutti quegli studenti che si vedranno cambiare l’insegnante negli ultimi tre mesi di scuola.

Nei giorni scorsi abbiamo pubblicato la lettera di un gruppo i genitori i Varano Borghi: «…l’insegnante di lettere della classe dei Nostri figli dovrà lasciarli, perché, a seguito di idoneità al concorso, si trova nella condizione di accettare tale incarico prima del termine dell’anno scolastico in corso. I nostri ragazzi frequentano la classe 3 della scuola secondaria e tra pochi mesi dovranno affrontare l’impegno degli esami scolastici. …. Quello che noi chiediamo, ognuno per le proprie competenze, è di valutare la possibilità lasciar concludere agli insegnati vincitori di concorso l’anno scolastico dando continuità e serenità agli alunni e dando la possibilità agli insegnanti di lavorare con loro fino al termine dell’anno scolastico e di poter iniziare con  il nuovo anno scolastico con il suo ruolo di Preside.
Ci sembra anche più logico e giusto che gli incarichi dei nuovi dirigenti scolastici abbiano inizio con il nuovo anno scolastico, senza interrompere il lavoro già iniziato da altri».
Anche gli alunni dell’ilc Falcone di Gallarate hanno lo stesso problema: « All’IPC Falcone di Gallarate, ad esempio, mia figlia frequenta il 5° anno del corso di fotografia e dovrà sostenere a giugno l’esame di maturità. Ieri l’insegnante di lettere e storia ha comunicato che dovrà lasciare la classe con effetto immediato in esito al concorso sostenuto ben due anni fa per diventare dirigente scolastico (preside). ….Mi chiedo che senso abbia togliere ad una classe, a soli tre mesi dall’esame di maturità, una docente che segue da anni materie così rilevanti e che – oltretutto! – svolge il delicato ruolo di coordinatrice di classe.
Non so chi o quale organo (e a che livello? Provinciale, regionale, ministeriale?) abbia il potere di decidere le tempistiche. Chiunque sia, mi auguro sarà in grado di usare un minimo di buon senso e posticipare di pochi mesi, per il bene di tutti, l’entrata in vigore delle nuove nomine».

Preoccupati gli alunni dei licei Curie i Tradate: quattro dei loro professori lasceranno le classi a partire a lunedì prossimo. Tra questi c’è anche Laura Mauri,  vicepreside e membro interbno all’esame di maturità per i ragazzi dello scientifico PNI. Cambiano "mestiere" anche Luisella Cermisoni, Gabriella Cicolini e Silvia Sommaruga.

 
Il liceo classico Cairoli di Varese deve salutare la sua docente e vicepreside Claudia Brocchetta e così il liceo Stein di Gavirate deve rinunciare alla vice, e docente, Marina Raineri e al prof David Arioli, tanto per fare qualche esempio. L’Einaudi di Varese saluta la professoressa Maria Rosa Rossi mentre il liceo Manzoni farà a meno della docente Elisabetta Rossi. 


Nel giro di dieci giorni, i professori vincitori smetteranno le vesti dei docenti per catapultarsi in un ruolo nuovo, realtà diverse, e gestire la fine dell’anno scolastico. In molti, anche operatori della scuola, sono critici verso questo atteggiamento frettoloso che mette in difficoltà gli studenti nell’ultima parte dell’anno ( le scuole dovranno ora trovare i supplenti). La spiegazione, però, sembra sia legata al pericolo che i 36 ricorsi pendenti davanti al Tar arrivino a bloccare nuovamente il concorso. «Una volta nominati, i dirigenti avrebbero acquisito un diritto che la giustizia amministrativa non potrebbe togliere loro» si sostiene. 
La scuola è fatta dai ragazzi, ma anche da professori docenti avvocati e magistrati. 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 03 Marzo 2014
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