A 80 anni dal bombardamento di Masnago, la cittadinanza non dimentica
Proprio nella giornata dell'anniversario, un gruppo di varesini si è raccolto davanti alla lapide che ricorda gli 81 cittadini morti ammazzati "per effetto collaterale della guerra" eretta sui muti del cimitero di Masnago
Furono 81 i morti del più devastante bombardamento di Varese, quello avvenuto alle 11.45 del 30 aprile 1944. E, 80 anni dopo, Varese ancora non dimentica: proprio nella giornata dell’anniversario, un gruppo di varesini – cui si è unito anche l’assessore Roberto Molinari – si è raccolto intorno alla lapide che ricorda i cittadini morti ammazzati “per effetto collaterale della guerra” eretta sui muti del cimitero di Masnago.
Domenica la cerimonia si replicherà dopo la messa delle 8.30 nella chiesa della parrocchia di Masnago, perchè è stato quello il quartiere varesino devastato dai bombardamenti per la sola colpa di avere sulla sua terra una grande azienda aeronautica, l’Aermacchi. Un gesto che si ripete ogni anno: prima grazie all’associazione combattenti e reduci, ora grazie alla SOMS.
«Come Società Operaia di Mutuo Soccorso abbiamo raccolto il testimone dell’associazione combattenti e reduci: l’ultimo dei loro associati ci ha affidato la loro tradizionale commemorazione di novembre per i caduti e questa, che ogni anno ricorda i due grandi bombardamenti caduti sulla città di Varese, il più grave dei quali, quello che raggiunse l’obiettivo dell’Aermacchi ma anche molti cittadini inerme, avvenne proprio il 30 aprile del 1944, 80 anni fa» spiega Roberto Daverio, presidente della Società Operaia di Mutuo Soccorso di Masnago.
La cerimonia si svolge innanzitutto nel giorno del principale bombardamento – cioè oggi – al cimitero di Masnago, dove l’associazione Combattenti e Reduci aveva apposto una lapide. Ma domenica la stessa cerimonia verrà replicata dopo la messa delle 8.30 davanti al monumento che li ricorda, nei pressi della chiesa parrocchiale di Masnago. Gli 81 morti sono stati colpiti, infatti, mentre uscivano da messa.
Aprile 1944: i bombardamenti colpiscono l’Aermacchi e Masnago di Varese
«Dimenticarsi del passato vuol dire dimenticare il futuro – sottolinea Daverio – Quello di 80 anni fa è stato un bombardamento che aveva un unico obiettivo, l’Aermacchi, ma che ha avuto come risultato decine e decine di morti innocenti. Una follia che non si deve ripetere. Per questo vogliamo ogni anno continuare a ricordare quel giorno del 30 aprile 1944, alle 11.45, dove morirono tanti varesini». Il prossimo obiettivo della SOMS è riuscire a realizzare una mostra che ricordi quella tragedia: «Siamo al lavoro per quest’autunno, vediamo se sarà possibile».
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