Lauwers: “Cara Varese, mi dispiace ma devo batterti”

La guardia belga, protagonista nell'ultima promozione dalla LegaDue della Cimberio, tornerà a Masnago con Montegranaro. «Cerchiamo punti salvezza, dobbiamo provarci»

Il "soggetto" della più bella fotografia che celebra la vittoria della LegaDue (con conseguente promozione) della Cimberio 2008/09 è Dimitri Lauwers, che in quella istantanea scattata da Simone Raso e pubblicata qui a lato sta seduto sul canestro a braccia alzate, dopo la netta e decisiva vittoria sulla Prima Veroli.
Domenica 9 marzo il giocatore belga, 35 anni a fine aprile, tornerà a Masnago da avversario, nel ruolo di uomo d’esperienza della Sutor Montegranaro che sta lottando proprio per non tornare nella serie cadetta (e che all’andata mise ko la Cimberio, 88-83). Non è la prima volta che "Doum" sfida Varese, ma per la guardia di Liegi ogni partita al PalaWhirlpool rappresenta un appuntamento speciale.

Lauwers e Varese, cosa ricorda di quel matrimonio?
«Del mio periodo biancorosso ho grandi ricordi, anche se è durato pochi mesi (Lauwers arrivò a gennaio ndr); per me è stata un’esperienza indimenticabile e spero lo sia stata anche per Varese. La stagione di LegaDue è stata vincente, la migliore a livello di risultato a parte quella dello scudetto e quella dell’anno scorso, anche se si trattava del secondo campionato. Ma per me talvolta fa più bene una grande annata in LegaDue rispetto a una anonima nella massima divisione. Lo dico per esperienza personale: i due campionati vinti con Scafati e Varese sono stati più esaltanti di tante annate in A1».

Montegranaro è in difficoltà, ha dovuto cedere anche Mayo e sta lottando per la salvezza. Ci faccia un quadro preciso della situazione.
«Fin dall’inizio sapevamo che sarebbe stata una stagione difficile, con la salvezza come obiettivo della squadra. Poi è chiaro che ogni volta ci si augura di fare qualcosa in più, e invece a nove partite dalla fine siamo proprio in piena lotta per non retrocedere e a situazione è sempre più dura. L’addio a Mayo è stato pesante, perché oltre a essere un ottimo giocatore è anche un ragazzo super, che ha fatto bene in campo come in spogliatoio».

In tutto questo però spicca la figura di Carlo Recalcati che non ha avuto peli sulla lingua a denunciare i problemi societari e a proteggere la squadra.
«Del Recalcati allenatore non mi sento quasi titolato a parlare, perché il suo curriculum parla per lui. Posso però dire che Charlie è una persona fantastica a livello umano, uno che conosce le parole giuste da usare in ogni circostanza e che sa dare tranquillità quando necessario. Giocare per lui è molto stimolante: mi spiace anche non poter lottare per qualcosa in più di una salvezza, come si meriterebbe un allenatore così. Ma ora su quello non possiamo farci nulla: dobbiamo affrontare una partita per volta cercando di fare risultato ogni volta che si può».
(Nell’immagine: Lauwers contro Clark all’andata. Sullo sfondo Recalcati – foto Centanni/Sutor)

E al PalaWhirlpool, secondo lei, la Sutor potrà puntare ai due punti?
«Io penso di sì, anche se non mi piace guardare in casa d’altri. Però la Cimberio è sotto le aspettative che aveva all’inizio e, stando alla pura classifica, è solo quattro punti sopra di noi quindi è giusto provarci».

La sua stagione personale come sta andando?
«Io sono il Lauwers che sono sempre stato: quello che si adatta a fare tante cose, a coprire più ruoli. Per rendere al meglio dovrei trovarmi in una squadra diversa, più completa. A livello di cifre non sono particolarmente soddisfatto (4,8 punti, 2 rimbalzi, 1,7 assist di media), ma sento di avere la coscienza pulita per quello che sto facendo. E poi a 34 anni sento ancora ottime risposte dal mio fisico, e allora penso che Mazzarino ha giocato la sua miglior stagione quando ne aveva 37. Spero di fare anch’io così».

Cifre basse, però in una partita chiave come quella vinta con Bologna accanto al nome Lauwers leggiamo 19 punti, 4 assist e il 50% da 3 punti.
«Ed è stata di fatto la prima partita senza Mayo e ho dovuto fare anche il playmaker, e da quella volta, con la rosa ancora più ristretta, dovrò per forza aumentare il mio contributo in attacco. Poi con Bologna era una partita particolare, perché con la Virtus mi ero lasciato male e perché nelle gare che contano mi esalto sempre. Spero succeda anche domenica anche se con Varese la situazione è diversa: con la Cimberio ho sempre avuto ottimi rapporti ed è tutt’ora una dei club che ho nel cuore. Insomma: talvolta queste partite non le vorresti giocare anche se poi, una volta in campo, cerchi sempre di dare il massimo».

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Pubblicato il 06 Marzo 2014
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