Maroni: “L’accordo Alitalia Etihad: una dichiarazione di guerra alla Lombardia”

Forte rilancio internazionale di Linate, potenziamento di Malpensa ma nel settore cargo e ulteriore sostegno a Fiumicino del movimento passeggeri. Sono questi alcuni dei punti programmatici inseriti nell’accordo tra Etihad e Alitalia. Gli arabi sottoscriverebbero un’iniezione di 500milioni di euro per risollevare le sorti della compagnia di bandiera. La lettera d’intenti è attesa per i prossimi giorni dopo che, giovedì scorso, si sono incontrati il premier Matteo Renzi e il “ceo” di Etihad James Hogan. Il primo ministro ha promesso un decreto per aumentare i movimenti dello scalo meneghino ( attualmente sono 18 all’ora e solo per destinazioni comunitarie). 

Allo scalo della brughiera, invece, sarebbe riservato solo il volo diretto per Shangai, cancellando tutte le ipotesi di potenziamento in direzione Stati Uniti. Nei giorni scorsi, gli imprenditori varesini erano già stati gelati dalla decisione del Tar del Lazio di bocciare il volo diretto di Emirates da Milano a New York. Una decisione che il presidente dell’Unione degli Industriali di Varese Giovanni Brugnoli ha commentato con grande amarezza per le implicazioni anche economiche e di attrattività dei capitali stranieri in Italia. 

Sull’intesa Alitalia ed Ethiad ha avuto parole molto dure anche il Presidente della Regione Roberto Maroni: «E’ chiaro che, se venissero liberalizzati i voli su Linate, questo significherebbe la fine di Malpensa e, ovviamente, non posso essere d’accordo e questo il ministro delle Infrastrutture lo sa. Adesso aspetto di capire quale sarà la soluzione. Va bene che Etihad entri in Alitalia, ma non può farlo a spese di Malpensa, perché vorrebbe dire che salta per aria il sistema aeroportuale lombardo. Non è accettabile lo scambio per cui, per salvare il carrozzone Alitalia, si condanna Malpensa: se così fosse, sarebbe una dichiarazione di guerra verso la Lombardia».