Giro: Basso ci prova, ma è dominio colombiano

Il varesino anima una lunga fuga che si sgretola nel finale: alla fine è 7° e precede i migliori. Vince Arredondo davanti a Duarte, Quintana si difende senza problemi

Non poteva arrendersi alla fatica, alla sfortuna e all’età che avanza senza almeno provare a dare una delle sue zampate. E così Ivan Basso è stato tra i grandi protagonisti della quart’ultima tappa del Giro d’Italia, quella con arrivo in salita al Rifugio Panarotta in Valsugana: il corridore di Cassano Magnago era nel gruppo che ha condotto l’azione più importante della giornata e ha cercato di lottare per la vittoria di giornata sino a che i continui scatti sull’ultima salita hanno spezzettato il plotoncino. Alla fine Basso è arrivato al settimo posto mentre due colombiani si sono giocati il successo di giornata: a spuntarla è stato Julian Arredondo della Trek (la squadra del nostro Alafaci) che ha consolidato così anche la maglia azzurra di leader degli scalatori. Alle sue spalle l’ultimo a cedere è stato il connazionale Fabio Duarte (Colombia) che fu oro ai Mondiali di Varese tra gli Under 23.
Nel gruppo degli uomini di classifica, rimasto sempre compatto, a perdere è Cadel Evans che si è staccato presto ed è salito del suo passo ma ha perso parecchio terreno e con esso il terzo posto della generale: ora è addirittura nono. Podio che vede sempre saldamente Nairo Quintana sul gradino più alto con l’altro colombiano Rigoberto Uran a 1’41" mentre in terza posizione sale il combattivo francese Pierre Rolland, uno dei pochi big a provare l’azione personale quest’oggi. Il capitano della Europcar ha però due soli secondi di vantaggio (3’29" contro 3’31") sull’accoppiata giovane formata dal polacco Majka e da Fabio Aru che nell’ultimo tratto di salita ha rosicchiato qualche secondo a tutti i rivali.
Domani – venerdì – si torna a salire, questa volta in solitaria: c’è infatti la cronoscalata da Bassano del Grappa alla Cima Grappa, poco meno di 27 chilometri quasi tutti in salita su cui si scriverà gran parte della storia di questo Giro.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 29 Maggio 2014
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