La Via Francigena per un pellegrinaggio con la bellezza negli occhi
Il cammino che parte da Canterbury per arrivare a Roma è un itinerario culturale del Consiglio d’Europa. La Toscana ha investito seriamente sul progetto per dare un ulteriore impulso anche al turismo
Basta percorrere pochi chilometri tra San Gimignano e Monteriggioni per scoprire il fascino della Toscana con occhi diversi. Certamente negli anni del Medio Evo non c’era tanto tempo per il romanticismo che può accompagnarci oggi, ma la bellezza naturale del cammino era comunque assicurato.

La Via Francigena è un itinerario culturale del Consiglio d’Europa e Jacques Le Goff affermava che “impegnarsi per la via Francigena significa impegnarsi per l’Europa delle culture”.

La Via Francigena si snoda lungo un percorso di settantanove tappe che partono da Canterbury per arrivare fino a Roma. “La Francigena – come racconta Alberto Conte – fu una via di comunicazione determinante per l’unità culturale europea nel Medio Evo, su cui transitarono persone e merci, ma anche conoscenze ed esperienze, con la lentezza e la profondità proprie di chi si muove a piedi. Un ritmo, quello dei propri passi, che consente anche ai moderni pellegrini una migliore comprensione del territorio, della storia, delle genti; del passato e del presente. Il viaggio si trasforma in una graduale immersione nelle radici della nostra cultura, in cui lasciare che le impercettibili modifiche del paesaggio, le piccole e grandi opere d’arte, le poche persone che incontriamo lungo la Via, ci trasmettano il loro messaggio. Che possiamo assimilare passo dopo passo, con calma, per comprenderne l’essenza”.
La Via Francigena però non è solo la Toscana, “è anche un viaggio trasversale attraverso il territorio italiano, – sempre dalle parole Alberto Conte – un interessante allineamento di realtà geografiche, produttive, sociali completamente diverse. Il paesaggio muta senza soluzione di continuità: dai pascoli valdostani alla pianura industriale e agricola piemontese; dal Grande Fiume alle dolci colline emiliane; dall’asprezza della Toscana settentrionale alla dolcezza delle crete senesi, all’incanto dei laghi vulcanici del Lazio. E con il paesaggio mutano i mestieri, le persone, il tessuto sociale, la densità abitativa: si passa dallo spopolamento delle vallate alpine e appenniniche al sovraffollamento delle borgate romane, viaggiando attraverso la provincia italiana, nelle sue varie declinazioni.
@marcogio59 @RobertoMaroni_ come Regione Lombardia abbiamo già firmato Protocollo valorizzazione Via Francigena con Prov. Lodi, Pavia e AEVF
— Cristina Cappellini (@cappellini_c) 7 Giugno 2014
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