Il teleriscaldamento? “In perdita fino al 2024″

Scontro in Consiglio Comunale sul servizio che porta l’acqua calda lungo le strade della città. Tra utenze collegate e costi ancora molto elevati c’è chi chiede un cambio tra i vertici di Agesp

Ancora 10 anni di segno meno dovranno accompagnare i dati economici sul teleriscaldamento a Busto Arsizio e poi, forse, si inizierà ad incassare qualcosa. E’ questo uno dei dati presentati dall’assessore Paola Reguzzoni per rispondere ad una interrogazione del presidente del Consiglio Comunale, Diego Cornacchia. «Al 31 dicembre del 2013 la perdita del servizio è stata di 613 mila euro -spiega Reguzzoni- e questo è dovuto in misura primaria a 400.000 euro di ammortamenti» su un totale di utenze collegate ai sei chilometri di rete che ammonta arriva a quota 90 (più 15 edifici pubblici). Ed è proprio sul dato di case e condomini allacciati che si è scatenata la polemica: «90 allacci per 6 chiometri di rete è un buco nell’acqua» attacca Diego Cornacchia che mette in dubbio l’operato dei vertici Agesp: «Se non si cambia strategia, se non si mette un vero manager il disastro sarà ancora peggiore». E in effetti i dati sui prossimi anni prevedono poche decine di allacci ogni anno mentre i costi di ammortamento per i nuovi pezzi di investimento sono destinati a salire.
Ma chi si scalda con la rete di teleriscaldamento della città è soddisfatto? «Io ho ricevuto decine di proteste da parte dei cittadini», avvisa Cornacchia ma a Comune e Agesp risulta tutt’altro. «Né a noi né alla società è mai pervenuta alcuna richiesta o segnalazione», spiega Paola Reguzzoni sicura del fatto che «se l’acqua calda non arriva ai piani alti dei palazzi è un problema del condominio, non certo nostro». In ogni caso l’ex presidente di Agesp Servizi spiega che «la crescita è lenta ma continua e questo ci dà molta fiducia» oltre al fatto che «la percentuale di allacci nelle strade in cui passa è più che positiva».  

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Luglio 2014
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