Senaldi: “Impegno concreto contro la contraffazione”
Il deputato PD è stato eletto segretario nella Commissione d'inchiesta parlamentare. «Stime indicano che, entro il 2015, il valore totale della contraffazione a livello mondiale raggiungerà i 1.700 miliardi di dollari»
Riceviamo e pubblichiamo questa riflessione di Angelo Senaldi, deputato PD, appena eletto "Segretraio" nella nuova Commissione d’inchiesta sui fenomeni della contraffazione
Nella prima seduta della "Commissione Parlamentare d’inchiesta sui fenomeni della contraffazione, della pirateria in campo commerciale e del commercio abusivo", tenuta negli scorsi giorni, sono stato eletto Segretario, entrando di conseguenza a far parte dell’Ufficio di Presidenza della Commissione stessa.
Si concretizza, grazie a questo nuovo compito assegnatomi, la possibilità di intervenire nella programmazione dei lavori della Commissione d’inchiesta che procede alle indagini ed agli esami con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell’autorità giudiziaria.
La Commissione potrà anche proporre azioni per il rafforzamento della tutela dei diritti di proprietà intellettuale da parte delle autorità doganali mediante la revisione della legislazione e l’ammodernamento del sistema europeo dei marchi per rafforzarne la protezione e aumentare la coerenza del sistema europeo e di quelli nazionali.
Il lavoro della commissione assume una rilevanza straordinaria alla luce dei gravi danni che la contraffazione e la pirateria commerciale continuano ad arrecare all’economia del nostro Paese. Il fenomeno rappresenta una piaga che assume sempre maggiori dimensioni, ha un impatto sul sistema produttivo nazionale intollerabile, ed oggi può sfruttare, oltre ai metodi dei canali tradizionali di commercializzazione, anche le molteplici possibilità che le transazioni via Internet attualmente offrono. Si genera in questo modo un contesto di concorrenza alterata e sleale, con la compromissione, in alcuni casi, della salute e della sicurezza dei cittadini.
La contraffazione colpisce settori industriali di importanza strategica per l’economia italiana: dal farmaceutico all’agroalimentare, dal meccanico al tessile ed alla pelletteria. Si calcola ad esempio che tra gennaio e ottobre 2013 la Guardia di Finanza ha sequestrato in Italia l’esorbitante cifra di 2.838.319 pezzi meccanici contraffatti: un dato inquietante se si considera le conseguenze non solo in termini economici, ma anche rispetto alla sicurezza e alla qualità.
Stime recenti indicano che, entro il 2015, il valore totale della contraffazione a livello mondiale raggiungerà i 1.700 miliardi di dollari. Secondo dati forniti dall’Unione europea, la pirateria e la contraffazione rappresentano un costo annuale per le imprese europee che si attesta sui 250 miliardi di euro. In Italia una fotografia del fenomeno tenta di fornirla il Censis, secondo le indagini effettuate il commercio del falso, per quanto riguarda il solo mercato interno del nostro Paese, ha prodotto nel 2008 un fatturato superiore ai 7 miliardi di euro, con perdite, in termini di mancate entrate fiscali, superiore ai 5 miliardi di euro. Anche a livello sociale ed occupazionale la sconfitta totale del fenomeno della contraffazione garantirebbe un incremento della forza lavoro di circa 130.000 unità.
Numeri sensibili, che chiaramente attirano gli interessi della criminalità organizzata, che in buona parte gestisce la produzione, l’approvvigionamento e la commercializzazione dei beni contraffatti. Il problema della contraffazione, inoltre, non investe esclusivamente il consumatore finale, ma sta sempre più rendendosi presente nei rapporti commerciali cosiddetti business to business, cioè i rapporti tra azienda e fornitore a monte della catena produttiva, creando ricadute preoccupanti sul versante della sicurezza dei prodotti e dei macchinari.
In questo quadro d’insieme brevemente tratteggiato, si determina l’esigenza di garantire continuità al lavoro effettuato nella passata legislatura dall’analoga Commissione di inchiesta istituita nel luglio 2010, in base alla constatazione che il risultato ricognitivo svolto dalla precedente Commissione non può essere considerato esaustivo, anche in considerazione del carattere dinamico ed instabile dei fenomeni inquisiti.
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