Terza Pista, il Ministero ufficializza il ritiro del Master Plan

Enac, per conto di Sea, ha chiesto di fermare il progetto il 7 luglio scorso: la comunicazione della direzione del Minambiente chiude il procedimento

Il Ministero dell’Ambiente mette definitivamente la parola fine sul Masterplan Malpensa, il progetto di ampliamento dello scalo in discussione da anni, che comprende(va) la terza pista, un polo logistico e altre opere aeroportuali. La comunicazione definitiva di chiusura del procedimento di valutazione ambientale sul Masterplan porta la data 18 luglio, venerdì scorso. "Trattandosi di istanza di parte" (proposta da Enac per conto del gestore aeroportuale, Sea) prendendo atto del ritiro da parte del proponente "la stessa è da ritenersi archiviata": queste poche righe finali concludono il percorso del Masterplan.

Un percorso che in realtà è stato lungo e anche accidentato, fatto di una proposta iniziale ma anche di successivi studi e modifiche. Il documento del Ministero ricostruisce anche questa storia, partendo dalla data di avvio dell’istruttoria di Valutazione d’Impatto Ambientale sul Masterplan, il 25 luglio del 2011: in quel momento, l’ipotesi da anni elaborata da parte di Sea con il sostegno di studi sul traffico aereo era diventata un progetto vero, sottoposto alla verifica ambientale. Nel documento conclusivo dell’istruttoria, il Ministero dell’Ambiente ricorda i pareri di Regione Piemonte e Lombardia (la prima espresse parere negativo, la seconda chiese integrazioni) e il confronto con Enac, proponente dell’intervento di ampliamento dello scalo, nel settembre 2012: dopo quella data, Enac e Sea a novembre integrarono il progetto con nuova documentazione, poi a marzo 2013 chiesero e ottennero la sospensione di sei mesi del progetto. A questo stop poi seguì la richiesta di un’altra sospensione di sei mesi, nel dicembre scorso, "al fine di poter consolidare il quadro strategico e di sviluppo infrastrutturale dello scalo milanese" (scriveva Enac). Una richiesta, quella di Sea ed Enac, che era stata però respinta dal Ministero: "È passato troppo tempo" ha però risposto in soldoni il ministero, a due anni e mezzo dall’avvio della procedura. E così si è arrivati all’ultima tappa, il 9 luglio appena passato: "Il quadro rappresentato nello studio […] appare oggi sostanzialmente cambiato, al punto tale da influenzare la stima degli impatti sul territorio", scrive Enac. A questo poi si aggiungono "fattori esterni" che portano Sea ed Enac a rinunciare al progetto, di cui si discute da vent’anni. Se si dovrà fare la terza pista, si dovrà ricominciare da capo il percorso di Valutazione Ambientale.

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Pubblicato il 22 Luglio 2014
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