Ascom: “Stop a Decathlon e Bricoman”

I commercianti di Varese chiedono di fermare il progetto al Ponte di Vedano dove sono previsti due nuovi megastore al posto dell'ex cartiera Sottrici e di un bosco. L’area complessiva interessata è di 90 mila metri quadri. «Non gioverà all'occupazione e tantomeno alla vivibilità»


Due nuovi megastore, uno della Decathlon e l’altro della Bricoman, dovrebbero sorgere al ponte di Vedano Olona nell’area dismessa dell’ex Cartiera Sottrici. Anche se il condizionale è d’obbligo, perché nell’iter burocratico manca ancora l’ok della Conferenza regionale dei servizi, la preoccupazione di alcuni amministratori e dell’Associazione commercianti di Varese è molto alta per ragioni sia ambientali che economiche.
I due megastore che sorgeranno su un’area complessiva di 90 mila metri quadri, prevedono costruzioni per un totale di 15mila metri quadri, ma se Bricoman riqualificherà un’area dismessa, lo store di Decathlon sorgerà su un’area boschiva vergine di tre ettari, con il conseguente abbattimento delle piante. 
I progetti sono stati presentati da due società diverse: la Compagnia del Turismo srl per Bricoman e dalla Decathlon. E nonostante siano praticamente attaccati, il primo grava sul Comune di Lozza, il secondo su quello di Vedano. Questa particolare situazione ha fatto sdoppiare tutti gli iter amministrativi, aspetto non di poco conto perché da una parte evita alle due società di fare un accordo di programma, che ha un iter molto più complesso, dall’altra spacca in due l’attività di chi si oppone al progetto complessivo. Tra questi ci sono alcuni comuni dell’area, come Castiglione Olona e Lozza, che da quell’insediamento non hanno nulla da guadagnare, soprattutto in termini di vivibilità, e i commercianti della zona, rappresentati, appunto, dall’Ascom di Varese.

I rischi ambientali
– Se si considera che da lì passerà la Pedemontana e se verrà confermata l’ipotesi del pagamento del pedaggio, con tutta probabilità le strade vicine, soprattutto quelle di Lozza e Castiglione Olona, saranno una valida alternativa per non pagarlo e pertanto verranno intasate dal traffico. Lo stesso non si puo’ dire per Vedano Olona che stando a monte della costruzione avrà effetti viabilistici più attenuati e casse comunali più gonfie grazie agli oneri di urbanizzazione che incasserà per la costruzione dello store della Decathlon. Si parla di oltre un milione di euro, il 40% del totale, mentre il restante 60% verrà destinato all’area vasta.
Se si deve andare alla guerra, metaforicamente parlando, bisogna armarsi. E così l’Ascom di Varese ha messo in campo una task force di esperti che partecipa alla conferenza dei servizi il cui ruolo è verificare la conformità delle licenze concesse con i piani di governo del territorio (pgt) dei comuni interessati. Il comitato è presieduto dal vicepresidente di Confcommercio, Antonio Besacchi, e ne fanno parte l’avvocato Antonio Chiericchetti, esperto di diritto amministrativo, e l’architetto Giorgio De Wolf che tra l’altro ha un passato di amministratore comunale di rango. «Quell’area è compresa tra il fiume Olona e il torrente Quadronna- spiega l’ex vicesindaco di Varese-. Non è difficile immaginare che, con il clima monsonico di questi anni, ci possano essere problemi. Per non parlare del traffico che rischia di diventare infernale». La questione viabilità è l’aspetto che preoccupa anche il capoluogo. «Soprattutto per quanto riguarda le arterie che accedono all’area, come viale Borri» sottolinea il dirigente del Comune di Varese Rita Furigo. 

Non giova all’occupazione – La parole del vicepresidente Attilio Aimetti, racchiudono tutta la preoccupazione dell’associazione commercianti: «Questo complesso mette in crisi non solo le attività di Vedano e Castiglione, ma anche quelle di Varese. La torta diventa sempre più piccola per tutti». Basti pensare alla Cisalfa-Longoni, presente nel Centro commerciale Le Corti di Varese, che potrebbe ricevere il colpo di grazia proprio dalla concorrente Decathlon. Se si affronta la questione dal versante occupazione la prospettiva non migliora. Confcommercio ha tenuto in modo preciso la contabilità dei “morti” sul campo: dagli anni Settanta il comparto ha perso due milioni di posti di lavoro, per ogni occupato nella grande distribuzione se ne perdono quattro in quella tradizionale. «Se continuano a fare centri commerciali nelle aree dismesse – commenta ironicamente Roberto Quamori Tanzi, direttore di Ascom Varese – finiranno per cannibalizzarsi tra di loro e quindi le prossime aree dismesse saranno i centri commerciali».

Le prossime tappe – Ora la parola passa alla conferenza regionale dei servizi che dovrà valutare i due progetti separatamente. Martedì 16 settembre ci sarà la seconda puntata dedicata alla Bricoman. Nel frattempo per il 7 ottobre prossimo è stato convocato al Pirellone un tavolo tecnico sulla viabilità, propedeutico per la conferenza dei servizi dedicata alla richiesta di Decathlon che si terrà il 14 ottobre prossimo.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 12 Settembre 2014
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