Migliorare la sicurezza sul lavoro : patto Asl e Confartigianato
Verranno realizzate schede standard di valutazione del rischio da sovraccarico biomeccanico nelle imprese di pulizia. Modelli che tutti potranno recepire e adattare alle proprie esigenze
Il tema della sicurezza negli ambienti di lavoro è al centro di un recente accordo tra l’Azienda sanitaria di Varese e Confartigianato: «Veniamo coinvolti in un modo anomalo – esordisce il direttore sanitario dell’Asl Stefano Taborelli presentando l’intesa – Da ente di vigilanza, diventiamo partner nella realizzazione di un modello che le piccole e piccolissime realtà produttive potranno applicare in conformità alla legge 81».
Il problema non è tanto l’attenzione all’ambiente più sicuro e salubre, ma l’eccessiva burocrazia che viene prevista: « I nostri associati sono molto sensibili al tema della sicurezza – assicura il presidente della Confartigianato Davide Galli – Sono spesso impegnati nella catena produttiva, fianco a fianco con i dipendenti: è chiaro che ci tengono ad apportare qualsiasi miglioramento. Ciò che si chiede con insistenza è l’alleggerimento della burocrazia».
Per venire incontro a queste esigenze, i due enti si pongono l’obiettivo di mappare “il rischio da sovraccarico bioneccanico degli arti superiori del lavoro ripetitivo nella micro e piccola impresa“. Si tratterà, dunque, di verificare quali sforzi, quali pratiche danneggino il braccio: partendo dalla mano, per passare al polso, al gomito e alla spalla. Una volta definite le pratiche migliori, queste verranno condivise così da permettere a tutte le piccole realtà di adottare il documento, in tutto o in parte, in base alle esigenze: « In questo modo crediamo di poter risolvere il problema delle relazioni sulla sicurezza che nulla hanno a che fare con la realtà produttiva – spiega Taborelli – Ci sono relazioni amplissime e dettagliate che non servono a nulla. Ciò che si farà sarà tarato su questi ambienti piccoli».
In concreto, si analizzerà un campione delle 53 imprese di pulizie del territorio. Organizzazioni diversificate per coprire ogni tipologia organizzativa: saranno definite le modalità di valutazione del rischio che poi saranno condivise. Si è scelto di partire dalle imprese di pulizia perchè è il comparto dove si registra la maggior variabilità di mansioni lavorative a carico di ciascun collaboratore. Inoltre le attività di queste aziende sono abbastanza comuni a molte altre realtà produttive. Una volta realizzato il modello, che verrà attuato con la “check list” OCRA ( prodotto dai professori Occhipinti e Colombini dell’università di Milano), questo potrà essere condiviso da chiunque abbia attività similari.
Responsabile per l’Asl sarà il dottor Duccio Calderini del Dipartimento di Prevenzione, mentre Confartigianato sarà rappresentata dall’ingegner Paolo Berlusconi.
« Negli ultimi anni sono cresciute le patologie dell’apparato scheletrico muscolare – spiega il medico dell’Asl Pierluigi Turtura – sia per le modalità del lavoro spesso ripetitivo sia perchè c’è una miglior conoscenza e coscienza di questa malattie che prima non venivano neppure segnalate».
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