Davide Galli: “Tra banche e imprese serve un rapporto trasparente”
Davide Galli, Presidente di Confartigianato Imprese Varese, commenta l’esperienza della video inchiesta che ha visto coinvolti imprese, banche, confidi, economisti: "il credito (mi)possibile"
Tempo di tirare le somme per Confartigianato Imprese Varese all’indomani della conclusione de
“Il Credito (im)possibile”, la prima video-inchiesta dell’associazione artigiani varesina, disponibile su www.asarva.org e sul canale Youtube dell’associazione di Viale Milano.
Davide Galli, presidente dell’associazione ha voluto così commentare il lavoro svolto, invitando a una riflessione ulteriore. «Il viaggio non finisce qui – ha commentato Galli – non finisce perché abbiamo capito, ne abbiamo avuto la conferma, di quanto è importante insistere sulla chiarezza, sulla trasparenza e sul dialogo tra tutti coloro, non solo banche e imprese, che ruotano intorno alla finanza. E’ per questo che vorremmo che l’inchiesta fosse guardata e commentata il più possibile non solo dagli addetti ai lavori. Un feedback sincero è importante per capire come procedere insieme: banche, imprese, confidi, istituzioni del territorio ma non solo».
Problemi, dubbi, proposte e qualche soluzione: si trova tanto nelle quattro puntate de “Il credito (im)possibile”. E si parte da una consapevolezza: si può uscire dalla crisi se non si corre da soli. Perché ci sono torti e ragioni da parte di imprese e banche, «ma tutti noi possiamo lasciarci alle spalle le difficoltà, oppure affrontarle in modo diverso, solo se siamo disposti ad aprirci e parlarci. Il territorio deve mettersi in discussione ed allearsi per il futuro di quell’impresa che è fatta di persone, idee, progetti e storie. Nell’inchiesta di Confartigianato Varese c’è ormai la consapevolezza, anche da parte delle banche, che l’impresa non può essere un numero o un algoritmo».
Allora, incalza il presidente Galli, «vorremmo che questa inchiesta sul credito (im)possibile diventi un terreno di incontro e confronto su un credito che dovrà essere possibile. Da parte nostra, continueremo sulla strada tracciata perché abbiamo la convinzione che un’impresa, per restare competitiva, debba crescere ed investire: solo così si può continuare a dare prodotti ad alto contenuto tecnologico e qualità. E nello stesso tempo siamo convinti che il confronto reciproco e continuo ci permetterà di costruire qualcosa di importante per il futuro delle nostre imprese. E’ questo che ci incoraggia e che ci porta ad essere al fianco degli imprenditori con sempre, maggiore convinzione. Con l’augurio che se di credito se ne dovrà parlare ancora, lo si dovrà fare con Associazioni, imprese e banche intorno ad un tavolo».
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