Linux Day: cambiare il mondo non è un obiettivo, sarà un effetto collaterale

Anche quest'anno si svolge la giornata degli sviluppatori del software libero Linux: l'appuntamento è al Faberlab di Tradate, sabato 25 ottobre

È passato quasi un quarto di secolo da quando Linus Torvalds, uno studente dell’università di Helsinki, sviluppò una delle idee più innovative dell’era informatica: Linux, il primo sistema operativo libero. Un "manufatto pubblico", come lo definì il sociologo Richard Sennett, che grazie allo slancio di milioni di sviluppatori sparsi per il mondo, rappresenta uno degli esempi più riusciti di collaborazione e condivisione del sapere.

Uno slancio che ogni anno si rinnova con il Linux Day, un evento promosso nel 2001 dalla Italian Linux society e che in provincia di Varese si celebrerà al Faberlab di Tradate, sabato 25 ottobre, grazie alla collaborazione nata tra il gruppo Linux Varese e l’officina digitale tradatese. Una giornata per conoscere i progetti, ma soprattutto la filosofia che ruota attorno a Linux a cui sono stati invitate anche tre scuole superiori del territorio: l’Isiss Geymonat di Tradate, Isis Keynes di Gazzada e l’Isis Ponti di Gallarate. In tutto 120 ragazzi e ragazze a cui nella mattinata di sabato verranno illustrate le potenzialità del software libero e i suoi vantaggi in termini economici (e non solo). 

«La comunità che ruota attorna a Linux – spiega Gabriele Biucchi, 39 anni insegnante di matematica in una scuola superiore di Busto Arsizio e membro di Linux Varese – è composta da persone che interagiscono per offrire un servizio e condividerlo». Un’intelligenza diffusa, come la definisce Carlo Ratti nel suo libro "Architettura Open Source", che rappresenta una straordinaria forza innovatrice e dirompente, in grado di sviluppare progetti ambiziosi come Ninux: una rete wireless tra computer per connettere a internet gli utenti in modo libero e gratuito (solo in Italia ci sono ben 297 nodi attivi, Varese inclusa, che realizzano 1131 km di connessioni), o Qgis: un software libero in grado di associare tabelle e dati per sviluppare analisi complesse come un Piano di governo del territorio (Pgt). Una soluzione che nella nostra provincia è stata adottata, per esempio, dal comune di Cairate. Sistemi efficienti e gratuiti a disposizione di tutti insomma, dalle amministrazioni pubbliche alle imprese. 

«Non è esatto – corregge Biucchi – dire che il software libero è gratis, semplicemente vengono spostati i costi. Da quelli che paghiamo a una multinazionale per avere la licenza d’uso, i costi vengono spostati alla manutenzione che invece paghiamo a un’impresa di informatica, magari del territorio. I veri vantaggi dell’Open Source sono quelli di non vincolarsi a qualcosa che non puoi controllare.
Se il produttore smette di sviluppare un software, allora l’utente non può fare assolutamente nulla e deve ricostruire tutto. Nel software libero invece l’utente ha la libertà di scegliere, senza essere dipendente da una solatecnologia». 

E sono proprio libertà e condivisone i concetti che hanno guidato sin qui le quattro associazioni che hanno organizzato il Linux Day 2014: LinuxVar, Progetto Nuova Vita  che collabora con il provveditorato per fornire computer rigenerati, praticamente a costo zero alle scuole del territorio, GL-Como e LIFO.

«Abbiamo pensato che Faberlab fosse il luogo ideale dove realizzare il Linux Day di quest’anno. Un posto in cui chiunque può entrare e avere la possibilità di realizzare e condividere un’idea – conclude Biucchi – a beneficio di chiunque si trovi a realizzarle». 

Per conoscere il programma del Linux Day al Faberlab clicca qui 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 23 Ottobre 2014
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