Frana, il Comune è attivo: “Ma un nostro intervento diretto è insostenibile”
L'amministrazione comunale guidata da Guido Colombo ribadisce la sua volontà di arrivare ad un recupero dell'area del belvedere, ma di non potersi far carico dell'intervento (che è in mano al Consorzio Villoresi)
«Il Comune di Somma è l’unico soggetto che sta attivamente stimolando un coordinamento per arrivare ad un progetto per la frana di Somma». È la nota che arriva da Palazzo Visconti, in merito alla vicenda della frana in località Belvedere, una vicenda aperta da 2 anni e mezzo e arrivata – almeno per ora – ad un punto che pare di stasi, dopo lo stop al progetto di recupero. L’amministrazione del sindaco Guido Colombo ancora una volta ribadisce di aver avviato il percorso con Aipo (autorità di bacino del Po), Consorzio ET Villoresi e con l’azienda idrica Amsc: «L’opera necessaria a ripristinare lo stato dei luoghi è imponente ed il Comune si è rivolto a tali Enti non disponendo delle risorse finanziarie per farvi fronte. Ciò, sempre, affermando la propria volontà di supportare, nei limiti delle proprie disponibilità, ogni necessaria attività». L’amministrazione però conferma che non è possibile un suo intervento diretto, una spesa troppo alta: «Quello che invece il Comune di Somma Lombardo non è disposto in alcun modo a tollerare è che l’intervento si trasformi in un’opera pubblica con spese non sostenibili che vanifichi integralmente gli investimenti già posti in essere». Il riferimento è ai 135 metri di condotte realizzate «nella fase di estrema urgenza», un elemento che l’assessore Alberto Bilardo aveva già sollevato settimana scorsa, in un primo intervento sul tema (ma lo stesso argomento è stata richiamata nella conferenza di servizi del 7 ottobre).
La nota di Palazzo Visconti fa riferimento in particolare all’articolo di VareseNews che poneva domande sull’uso delle terre, dopo il completamento degli interventi di Aipo (consolidamento alla base della collina, nella fase di maggior urgenza) e in attesa di un progetto definitivo. L’amministrazione dice che il Comune «non è “estraneo alla questione”» (del recupero generale dell’area) ma che anzi «è l’unico soggetto che sta attivamente stimolando un coordinamento tra le parti interessate per poter seriamente e responsabilmente dare inizio ad un progetto che non può ulteriormente essere rimandato». È quanto richiamato negli articoli precedenti: ora il progetto è nelle mani del Consorzio Est Ticino Villoresi, che coordina il recupero. Quando si arriverà a definirlo?
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