Il “riuso temporaneo”, un futuro per le aree dismesse
In città il 4% del territorio, oltre 400mila metri quadri, è occupato da fabbriche e altri edifici abbandonati: L'Altra Europa propone un incontro, con Politecnico e con l'associazione Temporiuso
Un incontro sul riuso temporaneo delle aree dismesse: lo propone lunedì 24 novembre a Saronno il locale comitato di L’Altra Europa per Tsipras, proponendo una possibile alternativa «tra occupazioni e sgomberi». Il tema delle aree dismesse è molto sentito a Saronno, città che ha visto una precoce industrializzazione e ha poi vissuto l’abbandono di enormi aree industriali (Isotta Fraschini, Cemsa e De Angeli Frua per citare le più ampie e note. «Non pensiamo certo di avere la bacchetta magica o di poter “risolvere” problemi sociali e non solo urbanistici che da decenni attendono una risposta in questa città, ma ci chiediamo come
mai – a parte gli annunci – nessuno abbia davvero provato ad aprire un dibattito su una possibile alternativa allo stato di degrado e abbandono in cui si trovano da vent’anni molte aree dismesse cittadine» (solo da PGT risultano ca. 430.000 mq., ca. il 4% del territorio comunale). «Noi vogliamo provare a farlo, anche perché è proprio in questa città che si erano attivati i pionieri “Forum Isotta”, gruppi di lavoro per la progettazione partecipata dei cittadini sul possibile riutilizzo di queste aree. Sono passati ormai troppi anni (16 per la precisione) da quando, terminati i “Forum Isotta”, alcuni di questi cittadini chiedevano che l’amministrazione promuovesse l’uso temporaneo di parti di queste aree, nella consapevolezza che la pianificazione generale e la loro effettiva “riqualificazione” avrebbe richiesto molti anni, se non decenni, come infatti è accaduto, senza peraltro alcun esito pratico».
L’Altra Europa con Tsipras fa riferimento anche alle occupazioni di strutture abbandonate, "tema caldo" a Saronno: «Un altro pezzo di questa città rivendica l’uso sociale di questi spazi occupandoli e utilizzandoli, ma subendo in prima persona le conseguenze degli sgomberi. Queste occupazioni hanno aperto un varco nell’indifferenza non più sostenibile dell’abbandono e degrado». Spazi che per L’Altra Europa posso diventare «aree in comodato o a canoni sostenibili per avviare nuove attività lavorative, artigianali, artistiche o culturali», in grado di dare nuova linfa vitale alla città, come luogo fisico e anche come comunità.
«Vogliamo provare a confrontarci con chi ha già fatto esperienze in questo senso, a partire da quelle realizzate nel comune di Milano con la collaborazione del Politecnico (tra gli invitati l’architetto Stefano Boeri) e di quella più specifica di “Temporiuso”, una associazione di architetti e non solo, a cui chiederemo di presentarci un vero e proprio “manuale” di pratiche di riuso degli spazi abbandonati» (“Temporiuso. Manuale per il riuso temporaneo di spazi in abbandono, in Italia” di Isabella Inti, Giulia Cantaluppi, Matteo Persichino, edito da Altreconomia con il sostegno di Fondazione Cariplo). L’appuntamento è lunedì 24 novembre, dalle ore 21 alla sala del Bovindo in Villa Gianetti.
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