Olgiati (M5s): “La giunta vuole bruciare le buone idee per Accam”

Attacco del consiglierelegnanese all'assessore al bilancio Luminari e al sindaco rei di aver dato una sponda al presidente della società che non vuole spegenere l'inceneritore: "Vogliono coprire i buchi del teleriscaldamento"

Il Movimento 5 Stelle di Busto Arsizio e Legnano va all’attacco del documento redatto da Accam su richiesta del Comune di Legnano che spiega come la società sarebbe a rischio continuità aziendale se si decidesse di chiudere entrambi i forni. In particolare è Riccardo Olgiati (al centro nella foto, ndr), consigliere pentastellato a Legnano, ad andare a testa bassa contro l’assessore al bilancio della giunta Centinaio, Pierantonio Luminari, accusato senza mezzi termini di spingere per la soluzione che preveda la ristrutturazione di un forno al solo scopo di mettere una pezza al problema del teleriscaldamento legnanese realizzato da Amga negli anni scorsi e causa di buchi di bilancio pesanti per la società partecipata comunale.

In risposta alla Lettera inviata dal Comune di Legnano e quello di Parabiago al Presidente di Accam (Spegnere l’inceneritore vi costera 36 milioni di euro), perché sentir parlare l’assessore Luminari di “idealismo e realismo” è come sentire la favola di Cappuccetto Rosso raccontata dal Lupo. Nel 2013 il comune di Legnano ha “imposto” al consorzio Accam la nomina del dott. Ghiringhelli in qualità di Amministratore Delegato, con quali metodi e per quali motivazioni non ci è dato saperlo (magari smettendo temporaneamente di conferire i suoi rifiuti, come viene riportato nel bilancio 2013 della società stessa?). Quello che è facilmente intuibile è lo scopo: AMGA ha costruito (a Legnano) una rete di teleriscaldamento fallimentare, che ha generato buchi di bilancio enormi e che i comuni soci dovrebbero ripianare, per questo motivo Luminari vede nel revamping dell’inceneritore una fonte di energia da pagare a basso costo, per recuperare le perdite dovute a chi in maniera incauta e inappropriata ha creato una rete da 100 Megawatt senza aver mai sviluppato un modello di business adeguato. 

L’assessore Luminari parla di “idealismo” riferendosi a chi invece è estremamente realista e porta esempi di buon governo e buona gestione (cosa probabilmente a lui sconosciuta), che hanno reso il Consorzio Contarina l’eccellenza Italiana in Europa nel riciclo e riuso del rifiuto. La società gestisce un bacino di utenza di 550.000 abitanti, attraverso la loro Fabbrica dei Materiali fatturano 80 mln di € (rispetto ai 18 mln di € di ACCAM) e hanno inquadrato circa 650 dipendenti fra diretti ed sternalizzati. Dei 36 mln di € di cui parla Luminari ben 8 mln sono relativi alla bonifica (e dovrebbero essere computati come accantonamento anche nel caso di revamping), mentre i rimanenti 28 mln sono il valore attuale dell’impianto (sempre secondo l’azienda); e anche qui dovrebbe spiegarci, visto che è assessore al bilancio, perchè si dovrebbe far pesare sui cittadini una perdita che vedrà comunque una rivalutazione dalla costruzione della Fabbrica dei Materiali.

Oltre a questo, Luminari come pensa di far digerire agli altri soci il monopolio che di fatto otterrà sul teleriscaldamento, facendo spendere ad ACCAM circa 4 mln di € per poi trovarsi nella posizione di poter dettare il prezzo (essendo l’unico acquirente) e facendo pagare agli altri comuni lo scotto. In questo contesto si inserisce la lettera inviata nei giorni scorsi dai comuni di Legnano e Parabiago al Presidente di ACCAM, in cui si chiedevano chiarimenti relativi alle ricadute finanziarie legate allo spegnimento dei forni dell’inceneritore ACCAM. La funzione di quella lettera è semplicissima: dare al Presidente Antonelli l’opportunità di dire che una perdita enorme andrebbe a ricadere sui tutti i soci. Quale amministratore di un azienda direbbe che la chiusura della società stessa non causerebbe alcun danno economico e che si può procedere senza problemi?!?

Quella lettera è uno dei tanti evidenti modi per mettere sotto ricatto i comuni soci del consorzio, che sono in realtà più attenti non solo al lato economico (che è sicuramente importante, ma non certo l’unico) ma anche a quello ambientale. Sarebbe ora di smetterla di prendere in giro i cittadini con queste azioni scorrette su un tema così delicato ed importante per il futuro e lo sviluppo di questo territorio. La realtà dei fatti è molto semplice, il comune di Legnano è favorevole al revamping dell’inceneritore perun unico motivo: avere il calore necessario ad alimentare un impianto di teleriscaldamento che genera perdite economiche pesanti per AMGA (a causa di una progettazione e realizzazione che definire pessima è un eufemismo). 

Senza questo calore AMGA tornerebbe a trovarsi in difficoltà e l’assessore non può permettersi questa situazione. Proprio perché capiamo la situazione abbiamo 2 consigli per Luminari:
1) Valutare altre opportunità per alimentare l’impianto di teleriscaldamento;
2) Farsi valere nelle sedi opportune con chi ha causato questa situazione (perché sarebbe ora di smetterla con questo sistema autoreferenziale in cui nessuno è mai responsabile di niente e i cittadini pagano sempre di tasca loro la malagestione e le incapacità amministrative di altri).
Nel caso in cui l’assessore non ritenesse validi i nostri suggerimenti potrebbe fare una cosa ancora più semplice: cedere il suo posto a qualcun’altro più attento, competente e lungimirante di lui. Oggi questo territorio ha bisogno di una visione del futuro e dello sviluppo improntato sulle buone pratiche, insomma necessitiamo di buoni amministratori, non di faccendieri politici.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 28 Novembre 2014
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