Quattro date per i Legnanesi all’Apollonio: “Per noi è sempre un divertimento”

Antonio Provasio, ovvero La Teresa della storica compagnia, racconta del nuovo spettacolo che debutta sul palcoscenico del teatro varesino giovedì 27 novembre (fino a domenica)

I LegnanesiUn titolo hitchcockiano per il nuovo spettacolo dei Legnanesi. Un mistero da risolvere, una nuova avventura per la famiglia Colombo e la simpatia di sempre. Si intitola "La finestra sul cortile", il nuovo spettacolo della storica compagnia teatrale che sarà di scena al teatro di Varese per quattro date consecutive.
Il debutto varesino infatti, è previsto per domani sera, giovedì 27 novembre, e fino a domenica vedrà in scena La Teresa, La Mabilia e Il Giovanni accolti da circa ottocento persone a serata (biglietti ancora disponibili solo per alcune serate, info qui).
Come accade da anni infatti, la compagnia fondata da Felice Musazzi continua a raccogliere consensi, in provincia ma non solo. Anche quest’anno, il carrozzone dei Legnanesi attraverserà mezza Italia, portando la storia dei cortili lombardi oltre i confini della provincia. «Siamo contenti di questo e non possiamo che ringraziare il nostro pubblico. Il tour passato è stato un successo, non solo in Lombardia ma anche in altre città d’Italia. Le persone ci conoscono, sanno cosa vanno a vedere e credo che il vero "segreto" sia la nostra semplicità», spiega Antonio Provasio, per tutti La Teresa. 

Cosa ci dobbiamo aspettare da questo nuovo spettacolo teatrale? 

«Il titolo non è casuale. Torniamo alle radici, ai cortili appunto. Non ci dimentichiamo di guardare l’attualità ma proponiamo temi attuali, riscoprendo il nostro passato. Raccontiamo come si viveva nel cortile, parliamo delle vicissitudini dei "pover crist", di quelli che si devono arrangiare con poco ma toccando tematiche che riguardano tutti noi, ancora oggi. Il cortile non vuole essere una "porta chiusa" ma per noi è il luogo da cui si torna a raccontare, senza dimenticare i siparietti musicali colorati e luccicanti, così come la Rivista vuole»

Cosa dovremmo imparare dai cortili di una volta?
«Nello spettacolo si parla di come si viveva nei cortili, di come si stava. La nostalgia è per lo spirito che c’era nei cortili, la voglia di stare insieme, il rapporto che si creava tra vicini e il modo in cui si gestivano le situazioni comuni»

Tradizione ma anche tante paillettes e luccichini…
«I quadri musicali, le scenette esilaranti, non mancano nemmeno questa volta. Il sogno della Mabilia si trasforma sempre in momenti musicali molto belli e colorati. Momenti che, in questo spettacolo, vengono anche dedicati alla nostra Italia, dalla quale tutti scappano ma dove tutti dovremmo fare qualcosa»

Tanti anni sul palcoscenico, vi divertite ancora? 
«Tantissimo, altrimenti non potremmo continuare a fare questo lavoro. Ogni sera è diversa dall’altra. Siamo i primi a divertirci sul palcoscenico, molte volte ci capita di ridere durante le battute. Se non ci fosse la passione e il piacere di farlo, avremmo già smesso»

Come vedere il futuro dei Legnanesi?

«Mi auguro un gran bel futuro. Anche quest’anno abbiamo chiudo molto bene il tour e ringraziamo il pubblico che non ci ha mai abbandonato. Riuscire a far ridere le persone con qualcosa di semplice è una bella soddisfazione e continueremo a farlo. Questo succede anche in altre parti d’Italia e siamo davvero molto contenti»

Portare spettacoli teatrali in dialetto lombardo in tutta Italia evidenzia la capacità del teatro di superare confini geografici e culturali…

«Sicuramente sì. Ci tacciano come legisti ma noi portiamo avanti la nostra tradizione, le nostre radici. Credo che l’importante sia propio non avere confini, portare sul palcoscenico quello che sappiamo fare e farlo bene»

Questo nuovo spettacolo parte da un mistero, vuoi anticiparci qualcosa?

«Nella prima scena rubano la porta del cesso e da lì viene fuori una cosa che nessuno si aspettava…e dico solo Carmela…»

La compagnia è stata recentemente colpita da un lutto…

«Sì, ci ha lasciato Giuseppe Parini, "La Cornelia". Era l’ultimo rimasto della compagnia storica, uno dei fondatori. E’ stata una grave perdita per tutti, per me era un secondo papà, una persona speciale a cui devo tanto». 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 26 Novembre 2014
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