Tasse per i frontalieri: anche nel parlamento Svizzero si discute di aumenti
Dopo l'aumento dell'aliquota comunale, già deliberato, un'altra riflessione sulle tasse per i frontalieri non fa dormire gli italiani. Ecco di cosa si tratta
L’aumento dell’aliquota comunale delle tasse per i frontalieri, già deliberato a larga maggioranza dal gran consiglio del Canton Ticinese, è in realtà meno grave di quel che sembrava all’inizio, come svela la spiegazione di spiega tvsvizzera.it
Questo non significa però un aumento del 22% delle tasse per tutti, perché riguarda solo uno dei tre pilastri su cui poggia il sistema fiscale svizzero che è suddiviso in imposte federali, cantonali, e comunali. Queste ultime incidono sul totale per circa il 40%. Per cui per i frontalieri l’aumento sarà attorno all’8% di quanto pagato complessivamente finora.
LEGGI ANCHE: AUMENTATE LE TASSE AI FRONTALIERI
Le maggiori tasse, tra l’altro, contribuiranno ad aumentare la quota di ristorni che arriveranno ai paesi di residenza dei lavoratori in Italia: se ben utilizzate dai comuni interessati, tornerebbero quindi parzialmente a vantaggio dei frontalieri residenti.
Ma un’altra riflessione, questa volta cominciata a Berna, nella sede politica della Confederazione, potrebbe avere effetti più significativi sui lavoratori frontalieri, soprattutto tra quelli a maggior reddito: in Consiglio Nazionale, un ramo del Parlamento svizzero, ad ottobre è stato votato un postulato (Intervento che incarica il Consiglio federale di esaminare l’opportunità di proporre un disegno di atto legislativo o di prendere un provvedimento, nonché di presentare un rapporto in merito, che può essere emesso in una delle due Camere elvetiche, ndr), su iniziativa del deputato della Lega dei ticinesi Lorenzo Quadri, che chiede al Governo di tassare i lavoratori residenti in Italia secondo le aliquote in vigore da noi, notoriamente assai più elevate di quelle elvetiche.
(vedi l’immagine, di tvsvizzera.it)
Una ipotesi che, nel migliore dei casi, equipara i lavoratori frontalieri (cioè residenti nei comuni della fascia di confine entro i 20 chilometri) ai lavoratori italiani in Svizzera (che pagano le tasse in Italia, ma hanno diritto di dedurre 6700 euro) e nella peggiore delle ipotesi li equipara ai lavoratori italiani in Italia: con un significativo aumento dei tributi da loro dovuti, specialmente nella fascia medio alta della retribuzione.
Una proposta che dovrebbe ridurre il dumping salariale in Svizzera, ma potrebbe avere come effetto solo quello di far scappare i forntalieri, che rappresentano comunque una risorsa per il canton Ticino. E in ogni caso, una questione che avrà bisogno di diversi mesi prima di essere discussa in consessi che potranno mettere in pratica la proposta concretamente.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
bianca1977 su Varese si prepara a dire addio alla piscina di via Copelli: al suo posto si valuta un impianto per la pallavolo
Fabrizio Tamborini su Elly Schlein a Varese: “È una vergogna che prosegua l’occupazione di Gaza, e il silenzio del governo Italiano è complicità”
Felice su Latitante 20enne arrestato a Saronno dai Carabinieri: era evaso dai domiciliari
PaoloFilterfree su Brutale pestaggio in centro a Varese. La testimonianza di un cittadino
Felice su Sabato è il giorno di Va Live Pal: musica, arte e impegno civile ai Giardini Estensi di Varese
gokusayan123 su Varese, arrestato per stalking un 20enne: pedinava una commessa da due mesi
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.