Indagato per peculato l’ex presidente dello Ior

Angelo Caloia, ex presidente dello Ior, ha rassegnato le sue dimissioni dalla presidenza della Veneranda fabbrica del Duomo a seguito di un'inchiesta partita dalla Città del Vaticano

Angelo Caloia, presidente della Veneranda Fabbrica del Duomo, ha rassegnato le sue dimissioni in seguito all’inchiesta avviata dal tribunale della Città del Vaticano, su alcune compravendite di immobili avvenute quando l’economista era presidente dello Ior, la banca vaticana che era stato chiamato a presiedere da Papa Wojtyla. La vicenda coprirebbe un arco di tempo che va dal 2001 al 2008, un anno prima che Caloia lasciasse i vertici della banca vaticana. 
Secondo il promotore di giustizia dello Stato Vaticano, Caloia e Lelio Scaletti, ex direttore generale, si sarebbero appropriati di denaro mentre, per conto del Vaticano, trattavano la vendita di 29 immobili. Coinvolto, con l’ipotesi di concorso nel reato, anche l’avvocato Gabriele Liuzzo. Il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, ha confermato alla stampa che «i conti degli interessati presso lo Ior sono stati sequestrati a scopo cautelativo qualche settimana addietro». Secondo l’agenzia Reuters, sui conti erano depositati in tutto circa 16 milioni di euro.
A denunciare i due ex manager, a quanto si apprende da alcuni giornali, è stato lo stesso Ior, come ha rivendicato Jean Baptiste de Franssu, nuovo presidente del Consiglio di sovrintendenza dello Ior scelto da Papa Francesco. 
Caloia ha rassegnato le dimissioni anche dalla presidenza della Facoltà teologica dell’Italia settentrionale e da quella del Collegio Borromeo di Pavia.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 09 Dicembre 2014
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