Cna: “In 36 mesi 4 miliardi e 900 milioni di maggiori tasse sugli immobili. E gli incentivi?”
Questa è la crescita della tassazione locale degli immobili produttivi delle imprese secondo uno studio di Cna nazionale. Franco Orsi (presidente Cna-Varese): «Un’enorme mole di risorse sottratte agli investimenti»
«Incentivi per la ripresa ? Quattro miliardi e 900 milioni di maggiori tasse sugli immobili delle imprese. In soli 36 mesi. Di tanto è cresciuta la tassazione locale degli immobili produttivi delle imprese»: a dirlo è il presidente di CNA Varese, Franco Orsi (foto), che riprende i risultati di uno studio dell’Osservatorio CNA nazionale sulla tassazione della piccola impresa.
«Si tratta – ha commentato Orsi – di un’enorme mole di risorse sottratte agli investimenti ma ancora più grave è l’escalation della spremitura, passata, proprio negli anni in cui più mordeva la crisi, dai 4,7 miliardi del 2011, quando era in vigore solo l’Ici, ai 9,6 miliardi di quest’anno, somma delle entrate di Imu e Tasi».
E, purtroppo, anche i Comuni della Provincia di Varese, stretti tra esigenze di cassa, riduzione dei trasferimenti statali e regionali e obbligo di rispetto della legge di stabilità, non hanno fatto mancare il loro contributo – anche se in misura inferiore rispetto a tante altre località – all’innalzamento della tassazione sugli immobili.
«Per la tassazione locale sugli immobili – afferma ancora Orsi – martedì 16 dicembre è stato un giorno cruciale, nel quale il salasso è stato completato: era, difatti, il termine ultimo per versare il saldo dell’Imu e della Tasi, che con la Tari, la tassa sullo smaltimento dei rifiuti urbani, formano il terzetto delle imposte comunali sugli immobili che prende il nome di Iuc. Questo in attesa che prenda corpo la riforma della tassazione comunale, da tempo annunciata dal Governo, con la nascita della Local Tax».
Purtroppo, non si conoscono ancora bene modalità e fini di questa riforma. «Di certo – conclude il Presidente Orsi – le piccole imprese, e le famiglie, non potranno sopportare un ulteriore aumento, in qualsiasi forma mascherato, della tassazione sugli immobili né la perdita dell’attuale deducibilità totale della Tasi versata su negozi, laboratori, capannoni. Al contrario, la CNA chiede una riduzione della tassazione, attraverso, per esempio, la deducibilità totale dell’Imu dal reddito d’impresa, oggi ingiustamente limitata al 20%, un’autentica terza tassazione sugli immobili che servono a far funzionare le imprese.
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