Finiti i fondi, a rischio l’alternanza per i licei
L'allarme è stato lanciato dai due istituti liceali artistici Frattini e Candiani. Le attività degli studenti al museo MaGa potrà continuare fino a giugno solo grazie all'intervento del museo
L’alternanza scuola – lavoro è uno dei capisaldi della “Buonascuola”, la riforma che il Presidente del Consiglio è intenzionato a realizzare entro febbraio.
Da anni, le scuole sono impegnate a cercare occasioni in azienda per i propri alunni. I primi istituti a inviare i ragazzi sono stati quelli professionali e tecnici ma presto le occasioni si sono moltiplicate coinvolgendo i liceali.
Ora, in piena discussione sul futuro della scuola, arriva un grido di allarme: « Le scuole non hanno più fondi per effettuare l’alternanza».
Tra i primi a lamentarsi sono i due licei artistici della provincia, il Candiani di Busto e il Frattini di Varese: « A dispetto del pensiero comune per cui licei siano considerati più “aperti” a differenti percorsi lavorativi dopo la maturità – scrivono in una lettera denunciano il dirigente del Candiani Andrea Monteduro e il preside del Frattini Giovanetti – l’alternanza risulta invece un’opportunità importantissima per iniziare ad orientarsi nelle difficili scelte future».
In particolare, i ragazzi dei licei potranno concludere il progetto che li vede impiegati al museo MA*GA dal 2008 solo grazie allo sforzo economico del museo: « Uno dei centri fondamentali di riferimento dal 2008 in questo senso è stato per i licei il Museo MA*GA, essendo uno dei maggiori e più complessi enti dedicati alla contemporaneità e alle arti visive, dove gli studenti possono essere guidati con professionalità alle diverse declinazioni lavorative nel mondo della cultura. Ogni anno più gruppi classe sono accolti e formati dal personale scientifico del museo, con programmi pensati ad hoc rispetto ai differenti indirizzi scolastici. Quello del MA*GA è un modello unico perché offre la possibilità di lavorare con interi gruppi classe, agevolando l’organizzazione scolastica e la bontà dei progetti, soprattutto per i licei artistici e classici. A fine anno inoltre, il MA*GA organizza un evento espositivo e di presentazione dei lavori e progetti realizzati durante l’anno, dando ai ragazzi un ulteriore stimolo lavorativo e organizzativo e valorizzando l’impegno di tutti. Questa eccellente opportunità formativa e lavorativa, unica nel suo genere, è continuamente minata da tagli e restrizioni alle doti a cui il progetto di alternanza scuola-lavoro va incontro ogni anno. In particolare per il 2015 si sta assistendo alla riduzione ad un terzo delle doti per i licei».
Le scuole, quindi, temono di non aver più i fondi per poter seguire le diverse progettualità: « Per i licei vengono riconosciuti poco meno di 8 euro a ragazzo – spiega Andrea Monteduro – Stiamo parlando di cifre irrisorie ma, comunque, importanti per poter assicurare le funzioni di tutor e organizzative da parte dei docenti responsabili».
Preoccupati da questa situazione i dirigenti scolastici hanno richiesto un incontro al MA*GA per individuare la strada da percorre a breve e a lungo termine, dato che sono ben dieci le classi tra Varese e Busto Arsizio che chiedono di poter proseguire le attività in museo tra gennaio e giugno, con un progetto già impostato da settembre« Durante l’incontro – hanno spiegato i due dirigenti – abbiamo individuato la possibilità, data dal MA*GA, di far fronte agli impegni presi grazie a finanziamenti appositamente dedicati alla formazione degli studenti recepiti attraverso il supporto del Premio Gallarate e del Bando di Regione Lombardia per la valorizzazione del territorio in prospettiva di EXPO. Questo permetterà di spingere il nostro sguardo almeno fino a giugno 2015. Nel frattempo però, si rende necessario aprire un dialogo con la società civile (amministrazioni, associazioni, sostenitori a vario titolo della cultura e dell’innovazione per i giovani), sia per prevedere negli anni a venire la sostenibilità economica dei progetti, sia per dare al MA*GA l’opportunità di continuare ad essere un punto di riferimento per il territorio. Infine, precisiamo che siamo molto soddisfatti del dialogo aperto da sempre con il museo MA*GA che vede negli incontri educativi non una forma tecnica e puramente economica di lavoro, ma una vera possibilità di consegnare il museo alle nuove generazioni».
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