Approvato il bilancio di Ubi Banca Popolare di Bergamo

Utile netto di 143,6 milioni. Nell’anno sono state effettuate rettifiche su crediti per 147,4 milioni, l’ammontare delle rettifiche su crediti rappresenta il 17,58% dei proventi operativi e il 38,75% del risultato della gestione operativa

Il consiglio di amministrazione della Banca Popolare di Bergamo ha approvato il bilancio dell’esercizio 2014 che evidenzia un utile netto di 143,6 milioni (+4,8 milioni sul dato del 2013). Al termine dell’esercizio la gestione operativa, pari a 380,3 milioni, ha evidenziato una flessione di 6,3 milioni (-1,62%) determinata dalla contrazione dei proventi operativi (-18,2 milioni, -2,13%) non pienamente compensata dalla contrazione del 2,54% degli oneri operativi (-11,9 milioni)
Nel dettaglio si riscontra la buona dinamica delle commissioni nette (+3,34%, +11,8 milioni) e degli altri proventi e oneri di gestione (+1,5 milioni) mentre risultano in calo il margine d’interesse (-5,02%, -23,1 milioni), ed il risultato dell’attività di negoziazione, copertura e cessione crediti (-8,5 milioni); sia le spese del personale che le altre spese amministrative hanno espresso decisi risparmi, rispettivamente di 5,6 milioni (-1,96%) e di 6,1 milioni (-3,43%).
Il rapporto Cost/Income si posiziona al 54,62% contro il 54,85% dello scorso anno.

Nell’anno sono state effettuate rettifiche su crediti per 147,4 milioni (di cui 107 milioni su posizioni in sofferenza e 20,9 milioni su posizioni in incaglio), attestando il costo del credito allo 0,79%, in crescita rispetto allo 0,67% di fine dicembre 2013.
L’ammontare delle rettifiche su crediti rappresenta il 17,58% dei proventi operativi e il 38,75% del risultato della gestione operativa.
Il risultato dell’esercizio comprende componenti negativi non ricorrenti al lordo dell’effetto fiscale per complessivi euro 16,6 milioni (43,6 milioni nel 2013) relativi a: oneri per incentivi all’esodo pari a circa euro 15,4 milioni (18,3 milioni nel 2013); impairment su partecipazioni per euro 1 milione, oltre a oneri lordi correlati ad interventi del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi a favore d Banca Tercas per euro 0,2 milioni (4,7 milioni lo scoro anno).
Per quanto riguarda gli aggregati patrimoniali, a fine anno gli impieghi alla clientela si sono attestati a 18,7 miliardi con una contrazione dello 0,86% sul dicembre 2013. Nell’anno si rileva peraltro, una crescita delle nuove erogazioni di finanziamenti a medio/lungo termine sia a favore dei privati (+9,20%) che a favore delle imprese (+27,60%).
Da fine 2013 la componente dei crediti deteriorati netti, ammontanti a 1,482 miliardi (pari al 7,93% dei crediti netti verso la clientela), è rimasta sostanzialmente invariata (1,481 miliardi nel 2013). Si evidenzia la dinamica positiva legata al calo degli incagli, delle posizioni ristrutturate e di quelle scadute, alla quale si contrappone l’aumento delle sofferenze, principalmente dovuto a posizioni rivenienti dal comparto degli incagli.
Il rapporto sofferenze nette/impieghi netti è pari al 4,33% dal 3,37% di fine dicembre 2013 – rimanendo peraltro al di sotto del 4,67% del sistema bancario registrato a fine novembre – il rapporto incagli netti/impieghi netti si è invece ridotto al 2,72% dal 3,11% di fine anno scorso.
La raccolta totale a fine anno si è attestata a 46,4 miliardi con una crescita di circa 4,5 punti percentuali nell’ anno.
Più in particolare, la raccolta diretta da clientela, a 15,9 miliardi, raggiunge 20,9 miliardi (+9,50% da fine 2013) se si includono i prestiti obbligazionari emessi dalla capogruppo e collocati dalla Banca (per complessivi 5 miliardi circa).
La raccolta indiretta da clientela ordinaria (al netto dei PO UBI collocati dalla Banca) ammonta a 25,5 miliardi, suddivisi fra “raccolta amministrata” per 11,1 miliardi (-10,21%) e “risparmio gestito” e “polizze vita” per 14,4 miliardi (+11,22%).
Il patrimonio e i coefficienti di vigilanza a fine anno 2014 sono stati calcolati applicando la nuova normativa Basilea 3 – in vigore a partire dalle segnalazioni di vigilanza al 31 marzo del corrente anno – che ha determinato significativi impatti in ambito rischio di credito e patrimonio di vigilanza, oltre al venir meno dello sconto del 25% per le banche appartenenti a gruppi bancari italiani previsto da Basilea 2.
A fine dicembre il rapporto fra il capitale primario di Classe 1 ed il totale delle attività di rischio ponderate risulta essere il 17,53%. Medesima percentuale sia per il rapporto capitale di Classe 1 ed il totale delle attività di rischio ponderate che per il rapporto Total Capital Ratio.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Febbraio 2015
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