Essere imprenditori a 18 anni
Tre ragazzi si stanno inventando un futuro nel sottoscala di un negozio a Varese e nonostante non abbiano ancora finito le superiori, sulla scuola hanno le idee molto chiare: "Non ci prepara per quello che vorremmo fare"
«La scuola così com’è forma a metà». A dirlo non è un collettivo studentesco, o un rappresentate di istituto, ma un trio di ripetenti recidivi. Tre diciottenni che si stanno inventando un’attività nel sottoscala di un negozio di Varese e che, nonostante il curriculum accademico non proprio brilantissimo, sanno "smanettare" con tutto ciò che riguarda la grafica due e 3D.
«Un bel giorno passavo davanti a ComingTools, (il negozio che vende stampanti 3D di cui avevamo scritto qualche tempo fa ndr. leggi l’articolo) sono entrato e ho chiesto se potevamo collaborare e creare qualcosa di nuovo» racconta Giacomo Tavani, studente al liceo artistico Frattini (ma lui preferisce definirsi 3D artist). «I ragazzi di ComingTools si sono dimostrati molto disponibili e ci hanno offerto uno spazio. Così sono nati gli Arcane Light Studios, che ora sono un po’ la nostra seconda casa».
Insieme a Giacomo collaborano Federico Piavanini e Nicolò Monica, 36 anni in due, appassionato di fotografia uno, web designer l’altro, amici da una vita hanno già realizzato il sito del nucleo di Pronto Intervento per la Protezione Civile, di cui erano volontari.
«Come Arcane Light Studios stiamo lavorando a un logo per un’azienda, a un portfolio fotografico per un giovane sarto e ad alcuni rendering in 3D – racconta Federico, alias il Piava -. Direi che siamo in grado di fornire un servizio di grafica pubblicitaria a 360 gradi e credo di poter dire che abbiamo raggiunto un buon livello tecnico».
I tre sono convinti che la scuola secondaria non sia in grado di fornire una preparazione adeguata al settore a cui vorrebbero rivolgersi. «È capitato più di una volta – dicono – di sostituire i prof alle lavagne multimediali. Se non sanno fare qualcosa chiedono a noi di dargli una mano, magari con un programma come photoshop. Noi li aiutiamo volentieri ma se i docenti non sono preparati capisci che qualche dubbio sulla scuola viene spontaneo».
Un giudizio che, alla luce delle ripetute bocciature, suscita un po’ di perplessità. «Guarda – continua Federico – io credo che oggi gli studenti si dividono in due categorie: quelli che vanno bene ma hanno il paraocchi e quelli che vanno male ma hanno senso pratico. Ecco noi rientriamo in questa seconda categoria».
Al di là della complessa fenomenologia studentesca in cui preferiamo non addentrarci, il senso pratico di Federico, Nicolò e Giacomo, li ha portati a collaborare, oltre che con ComingTools, con uno studio fotografico di Varese. «Lì abbiamo la possibilità di esercitarci con attrezzature che altrimenti non potremmo permetterci e in cambio lo studio si fa un po’ di pubblicità con i clienti che gli portiamo». «Al momento – continuano – lavoriamo con ritenuta d’acconto, ma i soldi non sono la nostra priorità. Diciamo che preferiamo esercitarci, fare pratica e vedere cosa viene fuori, siamo qui praticamente tutti i pomeriggi».
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