“Il direttore dell’ospedale dovrebbe dimettersi”

Il sindacato Fials è pronto a dar battaglia giudiziaria dopo le segnalazioni degli infermieri del PS sul particolare sistema di raccolta dati dei ricoveri. A Cittiglio, subito chiusi i 6 letti aperti per allentare la pressione


«Lo sospettavamo. Sapevamo che c’era un’incongruenza tra i dati che venivano presentati e il lavoro effettivo del PS. Ora chiederemo chiarimenti e se ci saranno gli estremi, procederemo con denuncia penale per falso ideologico!» L’accusa mossa al microfono di Striscia la Notizia dagli infermieri del PS è stata subito raccolta e rilanciata da Francesco Tucci delegato sindacale della Fials. Questa mattina, lui e altri lavoratori, erano a volantinare fuori dall’ingresso del monoblocco ospedaliero per sollecitare l’attenzione degli utenti: « Le condizioni lavorative sono sempre più difficili e la gente deve sapere che la qualità dipende anche dalle condizioni in cui lavorano medici e infermieri».

Nell’intervista di Max Laudadio, gli infermieri hanno rivelato un sistema di raccolta dei dati sfalsata da un’innovazione apportata in pronto soccorso lo scorso anno, dopo l’arrivo a sorpresa dell’assessore Mantovani. In pratica, si dice che le cartelle cliniche si aprono non dopo le 24 ore, come vogliono le direttive, ma dopo 36, evitando la registrazioni di quanti concludono la propria permanenza in reparto nel giro di un giorno e mezzo: « Questi sono dati che non incidono minimamente sulla qualità dell’assistenza ma solo sui dati statistici – afferma Tucci – cioè quei dati che vanno in Regione dove si decidono i bisogni dell’azienda».

La Fials, però, denuncia carenze in tutto l’ospedale: « Anche i 12 posti letto di degenza chirurgica breve: sono stati aperti in un’area già molto oberata, assegnando solo 4 infermieri. In quei letti, poi, nei giorni scorsi è arrivato di tutto per poter alleviare il PS con il risultato di aggravare i turni di lavoro».

Tucci fa appello alle istituzioni, al presidente Maroni: « Siamo alla vigilia di Expo: ci dicano come si prepara questo ospedale in vista dell’arrivo di milioni di turisti…».

Il problema sollevato è quello del personale: mancano infermieri per gestire nuovi posti letto. Lunedì a Cittiglio c’era stata l’apertura di 6 posti, anzi una riapertura di letti convenzionati ma chiusi a un certo punto e mai più riattivati. L’utilizzo, però, è durato una sola giornata: i sindacati hanno subito chiesto chiarimenti dal punto di vista salariale ma, non essendoci risorse extra, l’azienda ha deciso di ritornare sui suoi passi richiudendo quei letti aggiuntivi.

«Sappiamo che dovrebbero essere assunti circa 10 nuovi infermieri – spiega Tucci – una misura temporanea, fino a giugno, quando in regione si discuterà il piano assunzioni globale». Sarà quello il tavolo per far valere le carenze strutturali di questo presidio, unica risposta per il Nord della provincia. Le carenze sono state già evidenziate dal presidente della commissione sanità in Regione Fabio Rizzi, dal direttore sanitario dell’Asl Taborelli ma non dal direttore generale dell’azienda sanitaria Paola Lattuada per la quale non è questione di letti ma di ottimizzazione dei percorsi ospedalieri, nonostante la permanenza media in ospedale di 7 giorni e una complessità di casi sempre più elevata. 

« Crediamo che in Regione dovrebbero riflettere sulla situazione di Varese – ha concluso Tucci – e chiarire se questo ospedale sia in grado di rispondere ai bisogni della sua popolazione. Date le risposte che ha dato, crediamo che il dottor Bravi debba dimettersi».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 11 Febbraio 2015
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