Il postino bussa alla porta, in manette lo spacciatore di “droga dello stupro”

I militari della Guardia di Finanza hanno intercettato una spedizione di GBL, la sostanza usata per drogare le vittime: si sono finti postini e hanno individuato il destinatario

Il postino bussa alla porta e il destinatario del pacco finisce in manette: così la Guardia di Finanza ha arrestato a Fiorenzuola d’Arda, in provincia di Piacenza, un 53enne che si era fatto spedire un pacco con 1,5kg di una droga molto particolare, il GBL, meglio nota come "droga dello stupro" perchè usata per ridurre la volontà nelle persone che (inconsapevolmente) la assumono.

Una indagine che è partita dai magazzini di Malpensa: attraverso le complesse analisi basate su elementi anomali e dati analizzati per via informatica, i militari della Guardia di Finanza e i funzionari delle Dogane hanno individuato la spedizione, una delle migliaia che passano ogni anno dai magazzini doganali dello scalo. Nel pacco in arrivo dalla Spagna, le Fiamme Gialle hanno individuato appunto il gamma-butirrolattone, comunemente detto “droga dello stupro”. Gli effetti della sostanza sono ormai noti: per lo più, infatti, viene usato per essere versato di nascosto nel bicchiere della vittima e causare sonnolenza, moltiplicare gli effetti dell’alcol facendo perdere i freni inibitori e, soprattutto, provocare una vera e propria amnesia relativa alle ore successive all’assunzione, una combinazione che consente di compiere violenza o altri atti illeciti (furti ecc.) senza che poi la vittima possa ricordare e denunciare alle Forze dell’ordine. Questa droga produce effetti in 30-45 minuti e i sintomi collaterali sono molti: dall’insufficienza respiratoria, convulsioni, ecc.

Per individuare il reale destinatario della micidiale sostanza, le fiamme gialle guidate dal Tenente Colonnello Giuseppe Bua, in coordinamento con il Sostituto Procuratore di Busto Arsizio, Dottoressa Nadia Calcaterra, è proseguita con la consegna simulata del pacco al destinatario: come in altre occasioni (qui altri esempi), i finanzieri si sono finti dipendenti del corriere espresso e hanno bussato a casa del 53enne, un italiano disoccupato che viveva nella cittadina lungo la Via Emilia. Nel corso della perquisizione sono state rinvenute anche altre sostanze stupefacenti sintetiche e farmaci dopanti, oltre ad altro materiale utilizzato per lo spaccio, il che fa pensare appunto che gestisse direttamente non solo l’importazione ma anche lo spaccio al dettaglio.

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Pubblicato il 06 Febbraio 2015
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