Maynor da incubo, Jefferson il migliore
Il playmaker disputa una partita disastrosa, e Deane fa poco meglio. Il lungo piace per bottino e atteggiamento
RAUTINS 5 – Finisce di fatto in anticipo la propria partita, irretito da qualche “non fischio” degli arbitri che lo portano a prendere pure un tecnico. Ma forse in questo c’è anche lo sconforto per una prova comunque al di sotto degli standard sperati: Andy ci prova, qualche volta ci riesce, ma il bilancio finale non è positivo.
MAYNOR 3 – Non scendevamo così in basso nei voti (forse) dai tempi di quell’incubo chiamato Tierre Brown, guarda caso il presunto play scelto per la seconda parte di stagione nell’anno della dolorosa retrocessione dell’era Castiglioni. Senza ironia, sembra un ex giocatore e si muove come tale: se deve spedire qualche assist da fermo lo fa, perché l’occhio e i tempi ci sono. Qualsiasi altra cosa che preveda un minimo di rapidità e intensità invece, non è in grado di darla. Diamogli queste due settimane di tempo, ma da Trento in avanti serve un giocatore completamente diverso.
JEFFERSON 7 – Leggerino, dinoccolato, un po’ scolastico, è vero. Però si fa trovare pronto nei pressi del canestro, comincia l’avventura a Varese con una doppia cifra (12 punti in 25′), non si tira indietro a rimbalzo (8). E alla fine risulta il migliore per valutazione dell’intera squadra: per lui e in prospettiva è una buona notizia, per i suoi compagni invece è l’ennesima umiliazione.
DIAWARA s. v. – Ingiusto giudicare la sua prova dal lato tecnico. Ci limitiamo a dargli il bentornato, per fortuna in anticipo rispetto alle previsioni: all’attacco di Varese Kuba serve tanto quanto il pallone o il canestro.
DEANE 4,5 – Messo accanto al compagno di reparto pare un feroce agonista, ma confrontato con gli avversari continua a sembrare un fantasma. Giusto un po’ di orgoglio nel finale per provare a riscattare un contropiede degno di uno sketch comico; nulla più.
CALLAHAN 5,5 – Al solito tra i meno colpevoli dell’esibizione biancorossa. Però un lungo che finisce la gara con zero tentativi di tiro da 2 punti qualche problema ce l’ha. Uno dei pochi a metterci cattiveria quando ancora c’è partita (un paio di blocchi “assassini” li abbiamo visti), poi è costretto ad adeguarsi. Pochi 4 rimbalzi in 22′.
KANGUR 5 – Ha manciate di giustificazioni viste le condizioni fisiche, e certamente rischia di perdere lucidità quando le cose vanno male perché a questa squadra ci tiene molto più di altri (almeno, la nostra impressione è quella). Però sul campo i risultati non arrivano: un solo punticino, 4 rimbalzi, valutazione negativa. Venga gestito al meglio nella pausa, è fondamentale che sia tirato a lucido.
BALANZONI 6 (nella foto) – Sei minuti più che onesti in campo, con due canestri, la pecca di un errore da vicinissimo e – se non abbiamo visto male – una stoppata non accreditata dalle statistiche. Bravo, ha ripagato il Poz della fiducia.
EYENGA 5 – Lo abbiamo nominato “mister confusione”, perché da un lato prova a mettere i suoi balzi e i suoi garretti al servizio della causa (vedi, per esempio, diversi minuti di difesa intensa anche su Goss); dall’altro però combina errori ad amplissimo raggio, tra tiri fuori ritmo, palloni che sfuggono – orrore: 7 perse! – e cose del genere.
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