Bancali di frutta marcia, nei guai due esercenti
Blitz della polizia locale per salvaguardare la salute dei cittadini. Possibili sanzioni per decine di migliaia di euro ai danni di negozi che non erano in regola

Conservare male la frutta e la verdura per proporla ai clienti costerà caro a due esercenti che a Varese sono stati sanzionati dalla polizia locale.
Nella giornata di ieri due pattuglie e due ufficiali del reparto polizia commerciale della Polizia locale di Varese sono stati impegnati in attività di controllo dirette a negozi di vendita di frutta e verdura.
I controlli sono finalizzati alla tutela del consumatore e, in particolare, alla verifica dello stato di conservazione dei prodotti offerti alla vendita, per gli evidenti riflessi sulla salute dei cittadini.
Nella mattinata di ieri in tutti e tre gli esercizi controllati è stata riscontrata la presenza di frutta e verdura in cattivo stato di conservazione, con il conseguente sequestro di 165 cassette di frutta e verdura, che saranno avviate alla distruzione.
Secondo la giurisprudenza più recente, si considera in cattivo stato di conservazione non solo la
merce ammalorata ma anche quella posta in vendita direttamente sulla strada, per la contiguità
con gas di scarico e altri agenti inquinanti.
A carico dei titolari dei negozi, di origine egiziana e marocchina, verrà inoltrata comunicazione di notizia di reato alla Procura della Repubblica: la pena prevista dalle legge è fino ad un anno di arresto e 30.000 euro di ammenda.
In un negozio sono state riscontrate anche violazioni amministrative, per mancanza di indicazione dei prezzi e dell’etichettatura di indicazione di provenienza della merce, irrogando sanzioni per oltre 4.000 euro.
I controlli proseguiranno anche sugli altri esercizi di vendita di ortofrutta e generi alimentari.
L’assessore alla polizia locale, Carlo Piatti, richiama “l’attenzione dell’amministrazione comunale, attraverso il braccio operativo della polizia locale, sul corretto esercizio delle attività commerciali, soprattutto, con riferimento alla tutela della qualità, trasparenza su prezzi e provenienza delle merci e loro conservazione”.
“L’attenzione al tema dell’alimentazione e del cibo, anche in vista di Expo, deve partire anche da azioni come questa” conclude Piatti.
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