Da Locarno a Milano in barca: “Il sogno sarà presto realtà”

Il Consorzio Villoresi sta portando a termine un vasto piano di interventi che renderà navigabile la rete di canali, dal Panperduto fino a Milano. Il presidente Folli: "La via d'acqua tra la Svizzera e Venezia è sempre più vicina"

canale villoresi

L’idea originaria è quella di andare da Locarno a Venezia «ma se quello rimane ancora un sogno, arrivare a Milano sarà presto realtà». Ad assicurarlo è il Presidente del Consorzio Villoresi, Alessandro Folli, davanti ai cantieri che stanno rivoluzionando il Canale Villoresi e il Naviglio Grande.

L’opera più vasta è quella che sta interessando la chiusa di Turbigo. Un intervento da 5 milioni di euro che ha completamente rifatto la chiusa e ha previsto la realizzazione di una conca di navigazione che permetterà alle barche di superare la barriera. Alta ingengeria per un punto cruciale della rete di canali lombardi che, da oggi, potrà essere gestita in remoto direttamente dalla centrale del consorzio di Milano. Già a partire dai prossimi giorni si riempirà l’invaso che permetterà entro quale settimana al Canale Villoresi di tornare a colmarsi di acqua.

Ma gli interventi non finiscono qui. A Nosate sono ad ottimo punto gli interventi che permetteranno di superare il salto di 8 metri della centrale elettrica attraverso un “ascensore” per barche su due livelli. Qui l’intervento dovrebbe concludersi non prima della fine dell’estate mentre risalendo ancora il fiume altri interventi sono ad un passo dalla conclusione.

Come alla diga del Panperduto dove verrà ripristinata la conca di navigazione già esistente. In questo caso si è proceduto alla totale sostituzione delle porte (che sono state collegate anche ad un nuovo impianto elettrico) e si sono realizzati nuovi punti di approdo e accostamento per le barche. Ma al Panperduto gli interventi in cantiere sono ancora molti. Continuano infatti i lavori per la realizzazione di una nuova centrale idroelettrica a quattro turbine che, sfruttando il deflusso minimo vitale dal canale al fiume, permetterà di produrre elettricità. Un investimento sostanzioso per il consorzio in grado però di azzerare, grazie alla vendita di energia, le spese di gestione della diga. Nel frattempo è stato anche diffuso il bando per la gestione dell’ostello lungo la pista ciclabile che, nel giro di un paio di mesi, potrebbe aprire le sue porte ai turisti.

Marco Corso
marco.corso@varesenews.it

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Pubblicato il 18 Marzo 2015
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