Calcioscommesse, anche la Pro Patria nella bufera
Maxi retata questa mattina: in manette l'ex-allenatore Tosi, il dirigente "ombra" Mauro Ulizio col figlio calciatore Andrea, l'ex-giocatore Gerolino e l'attuale portiere Melillo
Un’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro ha creato un vero e proprio terremoto nel mondo del calcio e in particolare nella Lega Pro (ex-serie C) e nella Lega nazionale dilettanti. Gli uomini della Polizia di Stato, coordinato dal Servizio Centrale Operativo, hanno eseguito 50 arresti a partire dalle prime ore di questa mattina in diverse regioni italiane, A finire in manette sono stati numerosi calciatori, direttori sportivi e personaggi legati al mondo del pallone.
L’accusa è quella di aver falsato i risultati di numerose partite dei tre gironi di Lega Pro e di alcune partite in serie D sulle quali sono stati registrati flussi di scommesse del tutto anomali. Le indagini avrebbero portato alla luce un sistema molto ben organizzato che coinvolgeva tutti i livelli del mondo del calcio cosiddetto minore. L’ipotesi di reato è associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva, reato per il quale si rischiano fino a 9 anni di carcere.
L’inchiesta è partita da alcune intercettazioni ad un membro alla cosca della ‘ndrangheta degli Iannazzo di Catanzaro e subito si è allargata ad alcuni personaggi legati al mondo del calcio con ramificazioni fino all’Uzbekistan, Russia e Croazia. Oltre 30 le squadre coinvolte, tra queste vi sarebbe anche la Pro Patria, poi Barletta, Brindisi, L’Aquila, Neapolis Mugnano, Torres, Vigor Lametia, Sant’Arcangelo, Sorrento, Montalto, Puteolana, Akragas, San Severo.
A finire in manette tra attuali ed ex della Pro Patria ci sono l’ex-allenatore Marco Tosi, l’ex direttore del Monza Mauro Ulizio considerato per qualche tempo come una sorta di “ds ombra” della Pro. A lui sarebbe legato un altro degli arrestati, Massimiliano Carluccio. I giocatori coinvolti fanno parte del “giro” di Ulizio: tra essi spiccano il figlio Andrea, il difensore Adolfo Gerolino (a Busto sino allo scorso gennaio) e Vincenzo Melillo quest’ultimo – portiere – ancora in forza alla società biancoblu con il quale stava preparando le prossime partite di playout.
Le partite della Pro finite sotto inchiesta, e già segnalate da Federbet in un esposto alla Procura della Repubblica di Busto Arsizio, sono Cremonese-Pro Patria (3-1) del 15 dicembre 2014, Torres-Pro Patria (4-0) dell’11 gennaio 2015 e Pro Patria-Pavia (2-3) del 17 gennaio 2015.
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COME NON RICORDARE,tutte le persone che hanno favorito questo gruppo di delinquenti,i giornalisti asserviti o impauriti,il proprietario e la sua crew di napoletani tra reggio emilia e busto arsizio…..senza scordarsi della claque di scrocconi e barboni da accredito….sono anni che noi”irresponsabili”denunciammo tutto cio’ e molto altro!!!trattati come instupiditi dal tifo, dove e’ il “giornalista bustocco” che glorificava Vavassori o i servi stupidi ,che l’applaudivano in via Milano!
Gentile Magni, ci auguriamo che non si riferisca a giornalisti della nostra testata. Noi ci siamo sempre tenuti fuori da glorificazioni di questo o quel presidente, di questo o quell’acquirente, limitandoci, questo sì, a sollevare dubbi sulla gestione e sull’opportunità di alcune scelte. Rispediamo al mittente le accuse, quindi. O meglio le deviamo…
Schifo che si aggiunge a schifo! E noi dovremmo ancora credere in un calcio pulito??? Ma è una presa in giro continua e colossale! Basta con questi mercenari, basta con questi giri squallidi di scommesse, basta con questi individui dell’n’drangheta! Abbiamo il triste primato di avere ben 4 tipi di mafia in Italia: camorra, n’drangheta, mafia sicula e sacra corona unita…..cosa si può’ chiedere di più? ovvio che poi queste cose ne sono la logica conseguenza……Povera Italia!
Ormai il Calcio non è uno sport…
http://www.statistiche-lotto.it/caos-calcio-calcioscommesse-pay-tv